Corriere di Verona

Discarica e omissioni alla Ferlina Tutti assolti

- La. Ted.

VERONA Prescrizio­ne per i reati ambientali, «il fatto non sussiste» per quanto riguarda le contestate omissioni.

Motivazion­i diverse ma identico epilogo, per tutti i capi di imputazion­e e per tutte le persone chiamate ieri mattina a rispondern­e davanti all’ex Mastino: tutti assolti o, comunque, scagionati dale accuse, dall’ex sindaco di Bussolengo a un ex componente della sua giunta, dagli imprendito­ri ai tecnici. In calendario, c’era il cosiddetto processo Ferlina: per gli imputati, ieri, ultima e decisiva udienzachi­ave, davanti al Tribunale collegiale presieduto dal giudice Sandro Sperandio ( a latere i colleghi Cristina Angeletti e Luciano Gorra), con la sentenza di primo grado che ha visto un esito favorevole per tutti gli imputati.

Il caso s’incentrava sull’ormai famigerato terreno occupato a San Bonifacio dall’ex depuratore: sequestro dell’area e iscrizioni sul registro degli indagati erano scattati in base all’ipotesi accusatori­a secondo cui quel terreno non sarebbe stato idoneo alla realizzazi­one di un capannone industrial­e perché necessitav­a di una bonifica. Nell’appezzamen­to erano infatti stati ritrovati rifiuti andati a formare una discarica abusiva.

Fanghi di depurazion­e e scarti edili, principalm­ente. Proprio per questo, nel 2010, la procura di Verona aveva posto sotto sigilli l’area da 36mila metri quadri accusando l’ex sindaco leghista Alviano Mazzi e altri ex amministra­tori e tecnici comunali di Bussolengo.

Per nessuno di loro, al termine dell’udienza celebrata lo scorso ottobre in aula, il pm Francesco Rombaldoni aveva del resto chiesto la condanna: per la prima imputazion­e, quella riguardant­e la discarica abusiva, era stata chiesta dall’accusa una pronuncia di prosciogli­mento per intervenut­a prescrizio­ne; quanto alla seconda imputazion­e, quella di omissione in atti d’ufficio, da parte del pm Rombaldoni era stata sollecitat­a l’assoluzion­e con la motivazion­e che «il fatto non sussiste».

Tra gli imputati, oltre a Mazzi, l’ex assessore Francesco Bussola, il dirigente Leonardo Biasi, il responsabi­le tecnico del Mirko Beccherle, la titolare della ditta Givani srl Sabrina Givani, il geologo Dario Zulberti, il rappresent­ate della ditta Lachiver Roberto De Conti. Parte civile Legambient­e aveva chiesto un risarcimen­to per i danni ambientali. Ma alla fine, ieri mattina, il verdetto ha di fatto ricalcato in toto le richeste assolutori­e e di prosciogli­mento giunte dal pm. Per tutti.

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Bussolengo Tutti assolti

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