Corriere di Verona

Semioli al Chievo: «Attento, Montella ora fa girare la Samp»

- Matteo Sorio

VERONA «La Samp attaccherà a spron battuto, ma il Chievo non deve chiudersi altrimenti rischia. E occhio a Cassano, che tocca ancora il pallone come pochi…». Torinese di Cirié, 35 anni, ala destra, 211 gare in A, oggi Franco Semioli ( in foto) si gioca i playoff di serie D col Chieri e intanto guarda a Sampdoria-Chievo di domenica come a una bella cartolina. Qui, nel club della Diga: 133 partite e 10 gol fra 2003 e 2007. Alla Samp: 2009-2012, 51 presenze.

Le sue due maglie di sempre, Chievo e Samp, giusto Semioli?

«Sì. Specie il Chievo, mio trampolino di lancio: esordio in A nel 2003 e in Champions nel 2006 ai preliminar­i. Ho passato a Verona gli anni più belli della mia carriera. E sono rimasto in contatto con Squizzi, Pellissier, Marcolini, Mandelli, Tiribocchi».

Chiave di Samp-Chievo?

«Il Chievo trova una squadra avvelenata. Perciò deve giocarla per vincere, pena il rischio di prendere più d’un gol. Ora Montella ha capito come far girare la Samp, ossia tridente con Cassano a ispirare la punta. Antonio l’ho conosciuto proprio a Genova, mai visto uno che tocca il pallone come lui: e quando gli danno fiducia diventa devastante».

Del Chievo di oggi, 35 punti a 9 turni dal gong, che dice?

«Rispetto ai miei tempi, chiaro, è un Chievo che calcola di più. Però è sempre rognoso, difficile da battere, capace di sgambettar­e chiunque. Tanti allenatori cambiati, negli ultimi anni. Ma Rolando Maran sta facendo un ottimo lavoro e i risultati sono lì».

Un gialloblù che apprezza su tutti?

«Lucas Castro. Gli ho visto fare cose incredibil­i. Tecnica, velocità ed estro. Un po’ mi ci rivedo».

La Sampdoria, di punti, ne conta 32.

«E non può permetters­i di sbagliare. Vedi uno dei tanti calendari tostissimi capitati a chi lotta per salvarsi. Un po’ più tranquillo, il Chievo, ma comunque all’erta. Parlo per esperienza: nel 2005, dati per spacciati, ci salvammo con un mio gol a Siena, mentre nel 2007 retrocedem­mo contro ogni pronostico».

È anche la sfida tra due presidenti, Campedelli e Ferrero, che più diversi non si può.

«Campedelli è uno squisito taciturno, il vero segreto del Chievo. Ferrero mi piace come tutti gli atipici, anche se uscire dalla righe può essere un’arma a doppio taglio».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy