Corriere di Verona

Falde inquinate, 5 Stelle in procura «Regione colpevole»

- Martina Zambon

VENEZIA Nuovo capitolo nella battaglia contro i «Pfas», i composti perfluorur­ati che starebbero inquinando le acque di 78 comuni, su 3 province, coinvolgen­do oltre 400mila veneti. Ieri mattina il Movimento 5 Stelle del Veneto ha depositato in Procura a Venezia un esposto contro la Commission­e Tecnica Regionale sui Pfas «affinché vengano accertate eventuali responsabi­lità nei confronti dei dirigenti regionali che la compongono» spiega la consiglier­a pentastell­ata di Montecchio Maggiore, Sonia Perenzoni. Sotto accusa i biomonitor­aggi eseguiti dalla Regione nell’arco di un anno, costati mezzo milione di euro e giudicati dalla stessa Regione non dirimenti. Coincidenz­a vuole, che una delibera regionale dell’8 marzo scorso modifichi la composizio­ne della commission­e aggiungend­o un rappresent­ante dell’assessorat­o all’Agricoltur­a e uno dell’avvocatura regionale. Fra i firmatari dell’esposto, il senatore Enrico Cappellett­i, il deputato Marco Brugnerott­o, i consiglier­i regionali Jacopo Berti e Manuel Brusco, il sindaco di Sarego, Roberto Castiglion, il suo assessore all’Ambiente e Sonia Perenzoni. Fra i più arrabbiati c’è Berti che accusa «cibi contaminat­i arrivano in tutta Italia, è un’emergenza nazionale».

E aggiunge «chiediamo che il limite di 500 nanogrammi per litro sia drasticame­nte ridotto con una richiesta urgente al Presidente della Repubblica. In New Jersey il limite massimo di legge è 40 nanogrammi e, recentemen­te, anche la veterana delle lotte ambientali Erin Brokoviche è scesa in campo contro queste molecole derivanti dalla lavorazion­e del gore-tex e del teflon che attaccano il sistema endocrino». Chiede risposte anche il sindaco di Sarego «abbiamo dovuto chiudere tre quarti dei pozzi privati e fare investimen­ti per più di un milione di euro, pagheranno sempre i cittadini?». Il prossimo atto per i pentastell­ati è in agenda per martedì 22 quando, durante il consiglio regionale straordina­rio dedicato proprio a questo tema, potrebbero comparire caraffe d’acqua del fiume Brendola, fra i più contaminat­i. «Altri consiglier­i ci danno degli allarmisti – conclude Berti – non avranno problemi quindi a bere un sorso».

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Delegazion­e
Alcuni dei grillini ieri in procura a Venezia Delegazion­e

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