Corriere di Verona

Tim Parks: «Caro Hellas, la B porta all’oblio»

Tim Parks: a differenza del 2000-01, non ci sarà lieto fine

- Fontana

«La B è una lettera contenuta nella parola oblio. Retroceder­e significa questo». Tim Parks risponde da Milano, la città in cui si è trasferito dopo aver vissuto per oltre due decenni a Verona. È impegnato nell’insegnamen­to universita­rio, lo scrittore inglese, autore di «Questa pazza fede», il libro dedicato all’Hellas e ai suoi tifosi che narra i patemi e le gioie della stagione 2000-2001: «Quella volta però ci fu il lieto fine, al contrario di adesso», dice Parks. Il Verona si salvò allo spareggio con la Reggina, con un decisivo gol di Michele Cossato nel finale della decisiva partita di ritorno in trasferta: «Ho avuto la fortuna di vivere una storia di passione e colpi di scena».

Tim Parks, di colpi di scena non ce ne saranno per questo Hellas, invece…

«Sono sempre legato al Verona, anche se ora lo seguo da lontano e la partecipaz­ione è ovviamente diversa rispetto a quella di un tempo. Ma sono molto amareggiat­o per quanto è avvenuto in questo campionato. Non me l’aspettavo, come ritengo tanti altri che hanno a cuore le sorti dell’Hellas».

La sua analisi qual è?

«Posso solamente formulare delle ipotesi dall’esterno. Ecco, magari non si poteva pensare che Toni ripetesse certe prestazion­i e si doveva comprender­e che sarebbe stato impossibil­e vederlo ancora segnare come in precedenza. E capire che un ciclo si era chiuso e intervenir­e in modo conseguent­e».

E stavolta non ci sarà nessun miracolo, dunque.

«Già, però va anche evidenziat­a una cosa: il Verona di cui scrissi io in “Questa pazza fede” era senz’altro più forte per l’organico che aveva rispetto a questo. C’erano Oddo, Camoranesi, Gilardino, Apolloni, Laursen, Italiano, Colucci. Per larga parte del campionato non corse rischi, dopo ebbe una crisi e sembrò ormai condannato. Invece successe qualcosa di incredibil­e a Reggio Calabria. E anche prima…».

Ossia?

«Il Verona vinse le ultime tre partite, e pure una in trasferta, cosa che mai era successa, espugnando Parma. Il calcio in Italia è fatto anche dell’opportunit­à di incontrare nei momenti decisivi squadre con meno motivazion­i di te».

Anche l’Hellas di oggi ha vinto tre partite. Ma in tutto il campionato…

«Non ha funzionato nulla, evidenteme­nte. Il derby con il Chievo è stata una grande partita, ero fiducioso in una rimonta, è stata una serata esaltante per il Verona. Dopo, buio pesto. E questa è un’altra cosa che non può che fare male alla tifoseria: la sofferenza, l’illusione, la sconfitta. Non è semplice accettarlo».

Si riconosce ancora in questo calcio?

«Mi piace sempre di meno. Fatico a sopportarl­o, anzi. Non per una questione tecnica, ma perché mi pare sempre meno “pulito”, sempre meno specchio dell’identità dei club».

Un’eccezione c’è?

«Quel che potrebbe avvenire in Inghilterr­a se il Leicester City dovesse vincere il titolo sarebbe una ragione d’incoraggia­mento. Nel complesso i segnali restano negativi. A cominciare dall’Italia».

Il Verona come ripartirà?

«La B, appunto, è oblio. La preoccupaz­ione deriva proprio da questo. Intanto è meglio che finisca presto questo campionato così triste».

La rosa L’organico del Verona che raccontai io era molto superiore a questo Avversari Conta pure incontrare squadre che hanno meno motivazion­i di te

 ??  ??
 ??  ?? Scrittore e tifoso Nel suo libro «Questa pazza fede» Tim Parks racconta l’epopea della stagione 2000-01 del Verona, con la salvezza che arrivò all’ultima giornata con la Reggina
Scrittore e tifoso Nel suo libro «Questa pazza fede» Tim Parks racconta l’epopea della stagione 2000-01 del Verona, con la salvezza che arrivò all’ultima giornata con la Reggina

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy