Corriere di Verona

Verona dedichi una piazza al grande drammaturg­o inglese

- Di Giorgio Benati

Avrei voluto intervenir­e sull’attuale situazione della Fondazione Arena (ancora?!), ma credo che ora ogni commento sia superfluo. È arrivato il momento dei fatti concreti e delle decisioni irrevocabi­li. Da queste pagine e in piena solitudine avevamo già previsto il tutto a tempo debito, lo avevamo annunciato e commentato, anche recentemen­te. Lasciamo pertanto che le cose e i fatti abbiano il loro corso. Rebus sic stantibus. Ricordo solo che in uno degli ultimi interventi citavo da La Traviata il «È tardi!» espresso da Violetta nel terzo atto con profonda tristezza e lancinante dolore. Oggi, invece, desidero attendere a William Shakespear­e del quale ricorre il quarto centenario della morte e il 23 aprile è stato il suo giorno fatidico (nascita e morte). Verona che fa? Alcune belle cose sono state programmat­e, come le interessan­ti proposte di «Shakespear­e re- loaded » e « Shakespear­e walk», in programmaz­ione fino al 30 aprile, e la consueta rassegna dell’Estate Teatrale al Teatro Romano. L’anno è ancora lungo e forse altri eventi seguiranno. Ce lo auguriamo. La Fondazione Arena, dopo anni che programma il Roméo et Juliette di Gounod, quest’anno che è il Centenario di Shakespear­e se n’è dimenticat­a di riproporlo, segno ulteriore di una noncuranza e pressapoch­ismo a dir poco imbarazzan­ti. «Finché possiamo dire: quest’è il peggio, vuol dir che il peggio ancora può venire» (Shakespear­e, Re Lear). Per fortuna il Comune con la sua Estate Teatrale Veronese si è ricordato di Giulietta e Romeo e verrà programmat­a al Teatro Romano dal 19 al 23 luglio e, successiva­mente, anche dal Ballet du Grand Théâtre de Genève. Che bello sarebbe stato dedicare tutta un’estate a Verona al mito di Giulietta e Romeo, facendo della città il ritrovo di tutti gli innamorati del mondo. Sarebbe stata l’Expo di Verona. Un grande unico evento irripetibi­le, al quale tutti avrebbero collaborat­o. Trieste ha saputo accaparrar­si l’unica presenza in Italia del Globe Theatre di Londra con l’Hamlet. Il Globe Theatre, come sappiamo, fu il teatro di Londra dove recitò la compagnia di William Shakespear­e. Questa produzione girerà in 204 Paesi fermandosi in una sola città per ogni Paese. Perché Trieste e non Verona? Forse noi eravamo in altre faccende affaccenda­ti … come sempre. Eppure, evidenti e molteplici sono stati i benefici che William Shakespear­e ci ha elargito in questi secoli con l’averci scelto. Verona è anche una città shakespear­iana. Giulietta e Romeo, certo. Oggi Verona è considerat­a in tutto il mondo, fra le altre cose, anche la città dell’amore per essersi legata indissolub­ilmente con il dramma di Romeo e Giulietta narrataci dal grande drammaturg­o inglese fra il 1594 e il 1596 anche se, come sappiamo, il nobile vicentino Luigi da Porto nel 1530 già ci aveva raccontato la storia del tormentato amore di Romeus e Giulietta nel suo «Historia nuovamente ritrovata di due nobili amanti» scritto nella pace della sua villa di Montorso Vicentino, che dista solo pochi chilometri dal castello di Montecchio Maggiore e che lui vedeva dalla finestra, e attribuito proprio dal Da Porto alla famiglia di Romeo. Riflettevo sul fatto che dovremmo forse dedicargli una piazza nel centro storico, con opportuna statua celebrativ­a in bella mostra. Certo, è già presente il busto di Shakespear­e ai portoni della Bra ma una piazza a lui dedicata no. Piazza William Shakespear­e. Sarebbe magnifico. Pensiamoci. Have a wonderful anniversar­y, William.

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William Shakespear­e (Stratfordu­pon23 aprile 1564 – Stratford-upon-Avon, 23 aprile 1616)

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