Verona dedichi una piazza al grande drammaturgo inglese
Avrei voluto intervenire sull’attuale situazione della Fondazione Arena (ancora?!), ma credo che ora ogni commento sia superfluo. È arrivato il momento dei fatti concreti e delle decisioni irrevocabili. Da queste pagine e in piena solitudine avevamo già previsto il tutto a tempo debito, lo avevamo annunciato e commentato, anche recentemente. Lasciamo pertanto che le cose e i fatti abbiano il loro corso. Rebus sic stantibus. Ricordo solo che in uno degli ultimi interventi citavo da La Traviata il «È tardi!» espresso da Violetta nel terzo atto con profonda tristezza e lancinante dolore. Oggi, invece, desidero attendere a William Shakespeare del quale ricorre il quarto centenario della morte e il 23 aprile è stato il suo giorno fatidico (nascita e morte). Verona che fa? Alcune belle cose sono state programmate, come le interessanti proposte di «Shakespeare re- loaded » e « Shakespeare walk», in programmazione fino al 30 aprile, e la consueta rassegna dell’Estate Teatrale al Teatro Romano. L’anno è ancora lungo e forse altri eventi seguiranno. Ce lo auguriamo. La Fondazione Arena, dopo anni che programma il Roméo et Juliette di Gounod, quest’anno che è il Centenario di Shakespeare se n’è dimenticata di riproporlo, segno ulteriore di una noncuranza e pressapochismo a dir poco imbarazzanti. «Finché possiamo dire: quest’è il peggio, vuol dir che il peggio ancora può venire» (Shakespeare, Re Lear). Per fortuna il Comune con la sua Estate Teatrale Veronese si è ricordato di Giulietta e Romeo e verrà programmata al Teatro Romano dal 19 al 23 luglio e, successivamente, anche dal Ballet du Grand Théâtre de Genève. Che bello sarebbe stato dedicare tutta un’estate a Verona al mito di Giulietta e Romeo, facendo della città il ritrovo di tutti gli innamorati del mondo. Sarebbe stata l’Expo di Verona. Un grande unico evento irripetibile, al quale tutti avrebbero collaborato. Trieste ha saputo accaparrarsi l’unica presenza in Italia del Globe Theatre di Londra con l’Hamlet. Il Globe Theatre, come sappiamo, fu il teatro di Londra dove recitò la compagnia di William Shakespeare. Questa produzione girerà in 204 Paesi fermandosi in una sola città per ogni Paese. Perché Trieste e non Verona? Forse noi eravamo in altre faccende affaccendati … come sempre. Eppure, evidenti e molteplici sono stati i benefici che William Shakespeare ci ha elargito in questi secoli con l’averci scelto. Verona è anche una città shakespeariana. Giulietta e Romeo, certo. Oggi Verona è considerata in tutto il mondo, fra le altre cose, anche la città dell’amore per essersi legata indissolubilmente con il dramma di Romeo e Giulietta narrataci dal grande drammaturgo inglese fra il 1594 e il 1596 anche se, come sappiamo, il nobile vicentino Luigi da Porto nel 1530 già ci aveva raccontato la storia del tormentato amore di Romeus e Giulietta nel suo «Historia nuovamente ritrovata di due nobili amanti» scritto nella pace della sua villa di Montorso Vicentino, che dista solo pochi chilometri dal castello di Montecchio Maggiore e che lui vedeva dalla finestra, e attribuito proprio dal Da Porto alla famiglia di Romeo. Riflettevo sul fatto che dovremmo forse dedicargli una piazza nel centro storico, con opportuna statua celebrativa in bella mostra. Certo, è già presente il busto di Shakespeare ai portoni della Bra ma una piazza a lui dedicata no. Piazza William Shakespeare. Sarebbe magnifico. Pensiamoci. Have a wonderful anniversary, William.