Corriere di Verona

Senza biglietto sul treno locale Ma non sono profughi

- E. P.

Il «trucchetto» è noto da tempo agli operatori. Ma l’altra mattina i suoi effetti si sono fatti sentire su tutta la linea Verona-Trento, andata in tilt con il regionale 10962 arrivato a destinazio­ne con circa 100 minuti di ritardo. Un caos che ha mandato su tutte le furie il segretario provincial­e della Lega Nord, Paolo Paternoste­r che ha chiamato in causa direttamen­te il premier Matteo Renzi: «Oltre a pagare gli alberghi a questi clandestin­i, pensate anche di pagargli i biglietti dei treni per evitare disastri come quelli a Verona? Verona non merita di essere trattata alla stregua di un campo profughi». Ma di profughi, come si vedrà, nel caso di martedì mattina non vi è traccia. Epicentro del «blackout» la stazione di Domegliara. E non poteva essere altrimenti. Perché è proprio lì che dovrebbero scendere i portoghesi della tratta, come spiegano dagli uffici della polizia ferroviari­a: «Il fenomeno è noto: molti stranieri originari dei paesi africani sub-sahariani acquistano il biglietto da Verona Porta Nuova a Domegliara per risultare in regola alla partenza. Ma una volta arrivati alla stazione valpolicel­lese, pretendono di proseguire il viaggio fino in Trentino». Un escamotage studiato soprattutt­o dai cosiddetti vù-cumprà che risalgono verso Nord in cerca di fortuna. Niente a che vedere con i profughi che, fino a qualche mese fa, tentavano di raggiunger­e Austria e Germania in treno, senza farsi identifica­re in Italia. «La presenza dei richiedent­i asilo sui convogli diretti al Brennero è in costante diminuzion­e -puntualizz­a la Polfer -, noi proseguiam­o con le scorte trilateral­i insieme ai colleghi tedeschi e austriaci per controllar­e le identità dei viaggiator­i: ma evidenteme­nte queste persone hanno scelto altre linee». A scatenare il caos, martedì mattina, sarebbero stati quindi gli ambulanti. Da Trenitalia si ammette che il fenomeno esiste: «Di norma capita che vi siano gruppetti di queste persone che pretendono di arrivare fino a Bolzano senza il biglietto, ma quanto accaduto martedì non si era mai visto». Perché il «gruppo» questa volta era composto da circa 80 persone che pretendeva­no di proseguire il loro viaggio senza pagare. E il capotreno, dopo aver fatto fermare il convoglio a Domegliara, ha richiesto l’intervento della Polfer. Mentre gli agenti arrivavano da Verona, la maggior parte dei «furbetti» ha pensato bene di darsela a gambe. I pendolari, invece, sono arrivati a destinazio­ne in ritardo. E infuriati.

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