Fondazione Cariverona, le strategie sono decise dagli organi dell’ente
Caro Direttore, l’articolo «Cariverona, Biasi pigliatutto, dopo la partita UniCredit stringe la morsa sugli immobili» pubblicato ieri dal Corriere di Verona merita alcune opportune precisazioni. L’articolo riferisce di un nuova società - Verona Gestione - costituita per il riordino delle attività di gestione del patrimonio immobiliare di Fondazione Cariverona. Verona Gestione, come peraltro riportato nello stesso articolo, è attiva già da mesi, per la precisione oltre sei: in seguito a decisioni assunte dal precedente consiglio d’amministrazione dell’ente. Ancora, l’articolo fa riferimento a 15 milioni come «obiettivo» di ricavo per il patrimonio immobiliare affidato a Verona Gestione: si tratta di un’indiscrezione giornalistica priva di riscontri. Più oltre, l’articolo si riferisce a ruoli svolti dall’ingegner Paolo Biasi - presidente di Fondazione Cariverona fino al 12 febbraio scorso - nelle recenti vicende cha hanno interessato UniCredit, di cui Fondazione Cariverona rimane primo azionista italiano. Come per ogni decisione riguardante le partecipazioni finanziarie detenute dalla Fondazione, ogni valutazione e decisione su UniCredit nelle ultime settimane è stata di esclusiva pertinenza degli organismi di governo in carica della Fondazione: il presidente, il consiglio d’amministrazione e il consiglio generale. Le posizioni assunte via via dalla Fondazione come azionista finanziario di UniCredit - fino all’appoggio formale alla candidatura del dottor Jean Pierre Mustier a nuovo amministratore delegato - hanno avuto come finalità esclusiva la creazione delle condizioni migliori per il rilancio del gruppo e della sua valorizzazione da parte dei mercati finanziari. Riguardo infine le vicende cha hanno riguardato la Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’articolo delinea un presunto mancato impegno da parte di Fondazione. Nei fatti il consiglio d’amministrazione delle Fondazione, lo scorso 8 aprile, aveva maturato un interesse per un progetto d’intervento organico e di mercato nella Popolare di Vicenza (che ha sede nel territorio istituzionale dell’Ente) elaborato da un primario gruppo finanziario globale, specializzato fra l’altro nella gestione dei cosiddetti «non performing loans». Il progetto non è mai stato ritirato: ad esso è stato invece preferito un diverso piano di salvataggio «di sistema».
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