Ryanair atterra a Venezia «Rotta per l’Inghilterra E il Catullo ci soddisfa»
Ryanair atterra a Venezia. E non via Treviso, come finora ha sempre fatto la compagnia irlandese di voli low cost, ma proprio al «Marco Polo». Si parte a settembre con la rotta Venezia-Bristol, tre voli a settimana. Ma sarà solo l’inizio, come spiega Kenny Jacobs, Chief marketing officer di Ryanair. «Tra un anno non avremo certo solo il Venezia-Bristol. Quali altri rotte? Non lo so ancora, ma la scelta è potenzialmente infinita, tutti vogliono venire a Venezia. Per celebrare la nuova tratta – continua Jacobs - stiamo mettendo in vendita 100 mila posti con tariffe a partire da 19,99 euro. Saranno prenotabili fino a lunedì 25 luglio, per viaggi entro ottobre. A Treviso - prosegue il manager inaugureremo una nuova rotta per Sofia, due nuovi collegamenti invernali per Budapest e Malaga, voli aggiuntivi per Berlino e un totale di 22 rotte, che faranno volare 2.2 milioni di passeggeri l’anno». Quanto alla promessa di una nuova base a Treviso se fosse stata realizzata la pista nuova, la risposta è secca: «Veramente non avevamo promesso nulla, c’era stato chiesto se potevamo farla, abbiamo risposto “vediamo”. Nulla è impossibile, per il momento non è nei piani».
Ryanair è tornata anche al Catullo, dopo i vecchi contenziosi. «Su Verona siamo soddisfatti.
Nuove rotte qui non ne abbiamo, ma ci sono opportunità di crescita per tutti gli aeroporti. L’Italia è un paese particolare, con potenzialità pazzesche. Ha il doppio degli aeroporti del Regno Unito e della Germania, ha un patrimonio paesaggistico e culturale praticamente ineguagliabile. Eppure, in termini di traffico, è dietro a Spagna e Portogallo. Perché? Scarsa promozione e tasse aeroportuali elevate. Con pochi accorgimenti, si potrebbero avere più voli e a tariffe ancora migliori».
Negati, poi, possibili effetti da Brexit. «Non direi che ci son o ripercussioni, anzi, le prenotazioni sono tutte in aumento». Altro tema caldissimo è l’allarme terrorismo dopo i gravissimi fatti di Nizza. «Nemmeno in questo caso. Cancellazioni praticamente nessuna, qualcuno ha preferito cambiare date». Il business in prospettiva è positivo: «Entro 5 anni le compagnie low cost copriranno il 50% dello share del traffico aereo».
"Il manager Fra 5 anni i voli low cost copriranno il 50% del traffico