Giallo sui soldi dal patto di stabilità Delibera a rischio
VERONA Cammino sempre più complicato per la delibera di «sforamento» del Patto di Stabilità, approvato nei giorni scorsi dalla giunta comunale.
Se fino ad oggi le contestazioni (sia da parte di gran parte degli stessi consiglieri tosiani che da parte delle opposizioni) riguardavano come spendere quei 5 milioni, adesso si comincia a mettere in discussione l’opportunità stessa di lanciare questa «sfida» al governo.
La giunta intendeva spendere quei 5 milioni in parte (3 milioni) per la manutenzione delle scuole e per la parte restante (2 milioni e 140mila euro) per il nuovo palazzetto dello Sport a San Massimo. Immediata la levata di scudi contro il Palazzetto, giudicato opera non urgente dagli stessi tosiani, oltre che dal Partito Democratico.
Pareva tutto risolvibile assegnando l’intera somma alla sistemazione delle scuole. Ma adesso, appunto, la questione si complica. La riunione della commissione Bilancio su questo tema era stata fissata prima per martedì, per poi essere spostata a ieri pomeriggio. La discussione però si è protratta per due ore su altri punti all’ordine del giorno, tanto che sulla «delibera di sfida» non è neppure iniziata la discussione. Se ne riparlerà oggi, poco prima che inizi il consiglio comunale. Ma la tensione è altissima.
Diversi consiglieri comunali temono infatti che la«sfida al governo» possa portare guai anche…ai loro portafogli. I funzionari comunali hanno spiegato infatti che lo sforamento del Patto di Stabilità (che adesso ha un nome diverso, ma nella sostanza rimane quello che è sempre stato) potrebbe comportare una responsabilità amministrativa personale da parte sia di chi lo votasse, sia di chi non lo votasse ma rimanesse presente in aula.
Un «avvertimento» che avrebbe fatto presa anche su diversi consiglieri di maggioranza, che per non correre rischi potrebbero oggi uscire dall’aula, facendo mancare il numero legale e bloccando la delibera, anche se fossero accolti gli emendamenti per assegnare l’intero stanziamento alle scuole cittadine.
Una modifica contro cui il sindaco e la giunta non farebbero obiezioni.
Mentre è indubbio il fatto che Tosi assegni a questa «sfida» un forte valore politico. Sia lui che l’assessore al Bilancio, Pierluigi Paloschi, hanno più volte lamentato il fatto che la normativa tenga bloccati ben 107 milioni di euro, di cui almeno 70 immediatamente utilizzabili. E lo «sforamento»” deciso in giunta sarebbe un segnale forte contro un divieto che impedisce di effettuare lavori pubblici importanti e di rilanciare anche l’economia veronese. Di qui l’approvazione della delibera. Che se oggi venisse bloccata dalla stessa maggioranza, farebbe nascere un «caso politico» davvero non da poco.
Timori Responsabilità amministrativa per i consiglieri che lo votano o sono in aula