Patto di stabilità Sì del consiglio allo sforamento
È passata, in consiglio comunale, la «delibera-sfida» sullo sforamento del Patto di Stabilità che prevede di spendere 5 milioni in più rispetto a quanto consentito dal governo. Prima la discussione in commissione e poi, con tanto di intervento del sindaco Tosi come «rassicurazione», anche l’ok del consiglio con le opposizioni fuori dall’aula. I soldi andranno per scuole e strade.
Si sfiora una clamorosa bocciatura, ma alla fine la «delibera-sfida» passa. E alle scuole cittadine arriveranno 3 milioni in più per la manutenzione, mentre 2 milioni andranno non al nuovo Palasport di San Massimo (che in realtà sarebbe stata una più modesta palestra) bensì alla manutenzione delle strade. Un esito niente affatto scontato, visto che fino a metà pomeriggio molti degli stessi tosiani parevano contrari alla decisione di «sforare» il Patto di Stabilità e spendere appunto 5 milioni in più rispetto al consentito. In commissione, nel primo pomeriggio, il presidente dei revisori dei conti, Giovanni Salvaggio, aveva gelato tutti, spiegando che votare quella delibera avrebbe avuto conseguenze pesanti: al Comune verrebbero tagliati 5 milioni di contributi per il prossimo anno, tutte le assunzioni sarebbero vietate e quella cifra rischierebbe di dover essere sborsata di tasca propria, per il 60% dagli assessori e per il 40% dai consiglieri che avessero partecipato alla votazione. Il presidente della commissione, Cristiano Maccagnani, della Lista Tosi, si era perciò detto più che perplesso, ipotizzando di rinviare tutto a settembre. Le opposizioni sparavano a zero. E dall’esterno, molti tosiani ribadivano il loro no. A quel punto, Maccagnani chiedeva una sospensione dei lavori per 10 minuti. E in quei 10 minuti cambiava tutto.
Al rientro, lo stesso Maccagnani diceva sì alla proposta, mentre l’assessore Paloschi rivendicava la responsabilità della decisione perchè «mentre lo Stato ci blocca 107 milioni, impedendoci di spenderli anche se almeno 70 di essi sono disponibili subito, le nostre scuole vanno a pezzi, e qualsiasi cittadino ci chiederebbe di andare avanti!»
Ed anche i tosiani più perplessi facevano sapere di essere pronti a votare. Cos’è successo in quei 10 minuti? Nessuno lo spiega ufficialmente. Ma pare certo che sia intervenuto personalmente il sindaco, a rassicurare i più spaventati e accogliendo l’invito a spostare 2 dei 5 milioni dalla palasport alla manutenzione delle strade, con l’impegno a gestirli lui stesso (per evitare frizioni tra qualche consigliere e l’assessore Lella). In pratica, poi, il rischio legale per assessori e consiglieri di pagare di tasca propria (oltre agli altri effetti negativi citati) verrebbe evitato rientrando nei limiti di bilancio prima del 31 dicembre. La delibera servirebbe infatti a garantire la possibilità di avviare l’iter burocratico (durata media: 6 mesi) per i lavori nelle scuole e sulle strade, mentre il pagamento effettivo avverrebbe solo nel 2017, riportando il bilancio 2016 (anche con altri risparmi) nei limiti previsti. In consiglio, tutte le opposizioni uscivano dall’aula prima ancora che cominciasse la discussione, lasciando totale libertà di manovra alla maggioranza. Vittorio Di Dio faceva quindi proprio l’emendamento del leghista Luca Zanotto per cancellare la palestra di San Massimo, assegnando 2 milioni alla manutenzione delle strade. In aula arrivava anche il sindaco Tosi, a spiegare che «in politica invece di far solo proclami ci si assume anche delle responsabilità: a Verona ci sono 70 milioni fermi per una normativa demenziale, e le nostre scuole sono più importanti di considerazioni formali». E Andrea Sardelli ricordava come anche in Provincia il Patto sia stato sforato (all’unanimità, opposizioni comprese) per aiutare le scuole e per la manutenzione delle strade. Alla fine, 19 sì e i due no di Marisa Brunelli (Udc) e Luigi Castelletti (Gruppo Misto).