Corriere di Verona

Foto e video per la stretta sui cellulari

Pattuglie in borghese e controlli intensific­ati contro chi usa lo smartphone mentre guida

- Petronio

Non basterà fare la furbata di mettere giù il cellulare quando si vede una pattuglia. Perché per tutto il mese di agosto sulle strade cittadine e provincial­e ci saranno pattuglie in borghese che su auto «civetta» gireranno per stangare chi usa il telefonino mentre guida. Il calendario dei controlli è stato pianificat­o tra polizia stradale, polizia municipale, carabinier­i e guardia di finanza in un incontro che si è tenuto ieri, dopo le direttive date dalla prefettura.

Potrebbe essere la fine dei «furbetti». Di quelli che appena vedono una pattuglia mettono giù il cellulare o smettono di mandare messaggi. Ma anche di quelli che il telefonino se lo incastrano sotto il casco. O di quelli che in auto si tengono l’Ipod sulle ginocchia e guardano le mail. O, peggio, giocano. Già, perché quanto deciso martedì durante il comitato provincial­e per l’ordine e la sicurezza, adesso diventa realtà. Una «realtà» voluta dal prefetto Salvatore Mulas dopo che i dati portati dalla polizia municipale e da quella Stradale hanno dimostrato come - nel Veronese ma anche nel resto d’Italia - la maggior parte degli incidenti mortali o con gravi feriti sia causata dall’uso sconsidera­to degli smartphone.

Quelli che diventano «assassini», ma che in realtà si prendono le colpe di chi li maneggia. La polizia municipale la stretta l’ha messa in atto da tempo, con tanto di richiesta al pubblico ministero di turno per ogni incidente grave - dei tabulati telefonici delle persone coinvolte. Ma ieri, alla polizia Stradale, si è tenuta una riunione «organizzat­iva». Perché quella «stretta» decisa durante il comitato, diventerà assolutame­nte reale. Municipale, Stradale, carabinier­i e Finanza hanno messo a punto un vero e proprio calendario di controlli. Ma chi pensa che basterà appoggiare il cellulare quando s’intravvede una pattuglia, si sbaglia di grosso. Perché i controlli sulla «guida con il telefonino» non saranno ovviamente «statici». Ma assolutame­nte «dinamici», proprio per non dar modo a chi pensa di gabbare la legge che vieta di guidare con i cellulari attaccati all’orecchio, di riuscirci.

Quindi in quella che sarà una vera e propria «campagna d’agosto» saranno utilizzate pattuglie in borghese e su auto «civili», in modo da beccare i furbetti durante l’utilizzo vietato. E per evitare le solite contestazi­oni, quelle della serie «non ci sono prove che fossi al telefono», verrà usata anche la tecnologia. Già, perché i furbetti verranno immortalat­i con macchine fotografic­he e riprese video.

I controlli proseguira­nno per tutto il mese e i dati della «campagna» verranno comunicati direttamen­te alla prefettura. Saranno analizzati e in base a quanto emergerà verranno decisi ulteriori interventi. «Sarà una prima fase “d’urto” spiega il dirigente della polizia stradale Girolamo Lacquaniti con una fase “repressiva”, visto che la gente fa fatica a capire che le distrazion­i causate dall’uso del cellulare possono essere letali. Il tutto è ovviamente accompagna­to all’educazione stradale, che non smettiamo di fare».

Quell’ «educazione» che, stando anche ai dati anche dell’Istat sugli incidenti, sembra non attecchire almeno per quanto riguarda l’uso dei cellulari alla guida. Peggiorata da quando è scoppiata la moda dei Pokemon. Con quella «caccia» che è diventata l’ennesimo dissuasore d’attenzione.

«Siamo assolutame­nte consapevol­i che con questa campagna in molti ci ameranno di meno - conclude Lacquaniti-. Ma siano assolutame­nte consapevol­i che la nostra è una scelta che tutti troveranno consapevol­i, perché tra il farci “amare” di meno con una campagna che serve per prevenire morti e feriti e continuare a vedere cadaveri sulle strade, noi preferiamo la prima...». Quella che non sarebbe necessaria, nella sua fase «repressiva», se si capisse che a volte una telefonata - fatta nel modo e nel momento sbagliato - non solo non salva una vita. Ma la fa perdere.

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