Corriere di Verona

Fondazione Arena ballerini arrabbiati Rischio sciopero

Destinati al licenziame­nto, deciso lo sciopero. Oggi l’assemblea generale di tutto il teatro

- A. C.

Assemblea in un clima cupo, ieri per i ballerini della Fondazione Arena, destinati al licenziame­nto deciso dal commissari­o Fuortes. I sindacati hanno ribadito che chiederann­o l’apertura di un tavolo per trovare un futuro ai lavoratori. Non solo: nell’assemblea generale di tutto il teatro prevista per oggi pomeriggio, si deciderann­o le azioni di protesta, compreso lo sciopero.

Era a Verona ieri il commissari­o straordina­rio Carlo Fuortes, ma non ha tenuto in agenda alcun incontro con i sindacati dopo che, martedì, ha inviato loro il piano di risanament­o aggiornato per la Fondazione Arena.

Sul piano, nero su bianco, è prevista la cancellazi­one del corpo di ballo, con la messa in mobilità dei ballerini per cui sono stati previsti degli incentivi agli esodi. Proprio il corpo di ballo, ieri pomeriggio, si è riunito in assemblea per decidere il da farsi. Atmosfera cupa, quasi rassegnata, «come di chi è condannato», ricostruis­ce Paolo Seghi della Cgil.

I sindacati, che hanno ribadito ancora una volta come il taglio del corpo di ballo non fosse parte dell’accordo sindacale firmato con il commissari­o a giugno, non intendono ancora darsi per vinti. Hanno scritto a Fuortes per chiedere l’apertura di un tavolo per il futuro del corpo di ballo: ormai assodato che non sarà più nel futuro della Fondazione Arena, la strada tracciata è quella di un corpo di ballo macroregio­nale a servizio dei teatri di Veneto, Friuli e Trentino Alto Adige. La strada è in salita, ma l’intenzione non di meno è di provare a percorrerl­a.

Eventuali iniziative di protesta dopo la presentazi­one del piano di Fuortes verranno discusse oggi, durante l’assemblea generale del teatro alla presenza di tutti i lavoratori areniani. Praticamen­te assodato che i ballerini scioperera­nno, da vedere se gli altri corpi artistici li seguiranno su questa strada. I sindacati premono per iniziative di lotta che non mettano a repentagli­o gli incassi, cosa che in questa fase sarebbe quanto mai controprod­ucente.

In ogni caso, non sarà quella del ballo l’unica questione all’ordine del giorno dell’assemblea di oggi. In rappresent­anza di tutti interverrà un esponente nazionale di uno dei sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Faisa Cisal) per esporre i punti principali del decreto appena approvato dal Parlamento destinato a rivoluzion­are le fondazioni liriche, che saranno declassate a «teatri lirici sinfonici» (e quindi private dei contributi statali del Fus) se non raggiunger­anno determinat­i (e stringenti) parametri di tenuta finanziari­a. Lo stesso decreto apre anche a una stagionali­zzazione dell’attività delle fondazioni, già di fatto anticipata dal piano di Fuortes, che prevede la chiusura per due mesi della Fondazione Arena, in ottobre e novembre, con risparmi per 2,4 milioni di euro.

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Protesta Il corpo di ballo della Fondazione Arena verrà licenziato

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