Corriere di Verona

Alluvione, c’è il decreto E Tosi chiede al governo «Via il patto di stabilità»

La Regione firma il decreto. Il sindaco: «Mettere in sicurezza la città»

- Dubois

«Subito risorse per far fronte ai danni del nubifragio». Da Verona a Venezia ci si attiva da più parti per il medesimo obiettivo. Ieri, infatti, il governator­e Zaia ha firmato il decreto sullo stato di crisi per gli eventi atmosferic­i del 27 e del 28 luglio. Nel frattempo, il sindaco scrive a Renzi per chiedere di sbloccare il patto di stabilità proprio per gli interventi post alluvione che servono in città.

«Subito risorse per far fronte ai danni del nubifragio». La richiesta chiara del Comune, il megafono impugnato anche della Regione. Sono giorni cruciali per privati e commercian­ti che attendono una decisione sul rimborso delle perdite causate dalla «bomba d’acqua» caduta in città poco più di una settimana fa. Ieri, due prese di posizione importanti, fra Palazzo Barbieri e Palazzo Balbi

Il presidente della Regione Luca Zaia ha ufficializ­zato lo stato di crisi per gli eventi atmosferic­i del 27 e del 28 luglio che han flagellato il Veronese.

Nel decreto firmato il governator­e ripercorre gli eventi e mette nero su bianco «che nel territorio comunale di Verona si è reso necessario l’intervento di numerose squadre dei vigili del fuoco e delle organizzaz­ioni di volontaria­to di protezione civile per rispondere alle circa duecento richieste pervenute, per mitigazion­i del rischio idrogeolog­ico in edifici privati, pubblici, attività commercial­i e in diversi sottopassi stradali». La Regione, quindi, registrato e verificato l’accaduto, si attiva e si riserva di mandare di mandare il decreto al governo per chiedere l’eventuale dichiarazi­one dello «stato di emergenza». Non solo: per ulteriori interventi legati all’emergenza, si predispone l’uso del fondo regionale di protezione civile.

Nello stesso tempo, però, anche lo stesso sindaco Flavio Tosi si attiva e torna ad alzare la voce verso Roma: «Chiederò al governo di sbloccare il patto di stabilità per Verona, per mettere in sicurezza il territorio e affrontare problemi e situazioni di emergenza causati dal recente nubifragio». Torna sulla battaglia per sbloccare il patto, dunque, il primo cittadino: «L’eccezional­e evento che ha colpito Verona nella scorsa settimana richiede interventi per mettere in sicurezza alcune zone della città - spiega - e scongiurar­e il ripetersi di pericoli e danni per i cittadini, le loro case e le loro attività commercial­i». E al premier Renzi si è pronti ad elencare le situazioni concrete: «Un esempio tra i tanti è l’intervento indispensa­bile per il riordino della rete delle acque meteoriche nella zona del Teatro Romano e di Veronetta - sottolinea Tosi -, colpita da allagament­i causati dal nubifragio: per questo intervento abbiamo già approvato un progetto nel 2011, aggiornato nel 2014, per un importo complessiv­o di un milione e 900mila euro, di cui la metà, 950mila euro, a carico del Comune ma che non possiamo finanziare nonostante l’amministra­zione comunale abbia nelle sue casse ben 107 milioni di euro che non può spendere a causa del Patto di Stabilità». Una situazione «assurda e pericolosa» la definisce il primo cittadino, «che chiederemo al Governo di far cessare, quantomeno per affrontare questa emergenza».

Un’intenzione, quella di sforare il patto di stabilità, che Tosi aveva già espresso in più occasioni, ultimament­e. Solo qualche settimana fa aveva annunciato la spesa di 5 milioni di euro per opere pubbliche, a partire dai lavori di ristruttur­azione delle scuole ed un palazzetto dello sport in un quartiere periferico. In tale occasione Tosi aveva ufficializ­zato la decisione di «prelevarli dalla riserva di 107 milioni» a cui, fino ad oggi, non si è potuto attingere proprio per il rispetto del patto di stabilità. Ora l’emergenza è ancora più forte e il sindaco ha tutta l’intenzione di andare fino in fondo. Nel frattempo, proprio per oggi e domani, le previsioni meteo tornano a farsi fosche. Anche su Verona.

Protesta Non è possibile avere 107 milioni e non poterli usare

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