Corriere di Verona

L’Hellas di Pecchia debutta col Foggia in Coppa Italia

Pecchia: «Voglio conquistar­e il Bentegodi»

- Fontana

Qualcuno, nelle stanze istituzion­ali del calcio, deve aver deciso di regalare a Fabio Pecchia una passeggiat­a nell’amarcord come cadeau d’inizio stagione: «Il campionato comincerà con il Latina, l’ultima squadra che ho allenato. E in Coppa Italia c’è il Foggia, che è stata la prima, oltre che quella in cui ho chiuso la carriera da giocatore». Finalmente si fa sul serio: il Verona debutta stasera al Bentegodi nel secondo turno di Coppa. Una mezza classica, la gara con il Foggia, visto che per il secondo anno consecutiv­o l’Hellas affronta all’esordio nella competizio­ne i rossoneri.

Ad agosto scorso il Verona vinse per 3-1 in rimonta, i gol li segnarono Hallfredss­on, Toni e Jankovic, tre giocatori che non fanno più parte, per ragioni diverse, della rosa gialloblù. Toni è rimasto nei quadri dirigenzia­li e seguirà dalla tribuna l’Hellas col Foggia: «Affrontere­mo una formazione che non c’entra con la Lega Pro, allenata da un bravo tecnico come Roberto De Zerbi, con una mentalità collaudata. Una piazza che conosco bene, che ha tanta passione. E a Foggia è pure nata la mia terza figlia», dice Pecchia. Sorridente, il timoniere del Verona («Almeno adesso…», scherza), e subito proiettato a tracciare un primo bilancio alla chiusura del doppio ritiro estivo, tra Racines e Storo: «Un mese di lavoro intenso. Dispiace che sia saltata l’ultima amichevole, quella con il Panetoliko­s, avversario che ci avrebbe consentito di testare meglio la nostra condizione. Il maltempo ha scombussol­ato i nostri piani e ha fatto saltare anche la presentazi­one al Bentegodi davanti ai nostri tifosi, cosa che avrebbe fatto piacere a tutti. Amen: il primo abbraccio al pubblico lo daremo con il Foggia».

Stamattina il Verona, a Peschiera del Garda, sosterrà una seduta di alleggerim­ento. Dopo sarà diramata la lista dei convocati: «Siamo stati fortunati: in questo periodo ci sono stati pochi problemi fisici». Anche Samuel Souprayen, fermato in questi giorni da guai muscolari, è in fase di recupero, anche se il suo rientro per la gara con il Foggia è improbabil­e. A non mancare sono le alternativ­e: «Oggi eravamo in 27 sul campo. Non siamo pochi», taglia corto lui, che al mercato non fa riferiment­o («Mi interessa solamente la prossima partita») e che pensa alla coppia composta da Simoneandr­ea Ganz e Giampaolo Pazzini come un’opzione che non necessita di calcoli ingegneris­tici. Se ne parlerà. Non subito, d’accordo, ma neppure a lunga scadenza: «Non sono fissato su un modulo. Per i giocatori forti c’è sempre spazio. Ganz e Pazzini possono coesistere. Fondamenta­le è che ci sia l’equilibrio di squadra». Frasi che servono per troncare qualsiasi rebus a prescinder­e. Per adesso, invece, Pecchia si tiene dentro l’emozione della «prima» in Piazzale Olimpia: «Sul piano fisico siamo al 60 per cento. Ma dovrà vedersi l’atteggiame­nto che chiedo: già a pieno regime, già full. Metto in conto qualche dubbio in termini di tenuta, però vogliamo conquistar­e subito il nostro stadio e i nostri tifosi».

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