«Un tavolo per le imprese colpite dal crollo»
Dopo il tracollo delle ex Popolari, arriva il conto per le imprese venete. «Si sta verificando il peggioramento dei rating aziendali, con i riflessi negativi sulle prospettive di accesso al credito e la perdita dei requisiti per l’accesso alle coperture del fondo garanzia per le Pmi», denunciano in una nota congiunta Confartigianato, Cna, Confindustria e Confcommercio del Veneto. Le quattro associazioni di categoria lanciano così un appello alla Regione, affinché costituisca un tavolo di lavoro a supporto delle ditte che a garanzia degli affidamenti avevano messo proprio le azioni di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, il cui valore però nel frattempo è drammaticamente crollato.
Di fronte a quella che definiscono una vera e propria «emergenza», le organizzazioni propongono l’adozione di un piano dedicato, «che faccia perno su garanzie straordinarie derivanti da un’intesa ad hoc tra Confidi (dell’artigianato, dell’industria e del commercio), Regione e Veneto Sviluppo, per le operazioni ammissibili al Fondo di garanzia e non». Nel primo caso, l’idea è di valutare l’accesso di tutte le linee di credito e di procedere alla copertura del Fondo, anche con il supporto dei Confidi e magari in sinergia con gli stanziamenti a supporto delle operazioni «tranched cover», basate cioè su garanzie segmentate a seconda del livello di rischio. In caso invece di affidamenti non ammissibili al Fondo, purché le imprese non abbiano problemi di pagamento il suggerimento è di strutturare un intervento regionale abbinandolo ai Fondi antiusura.
Tutte misure che il governatore Luca Zaia si dice pronto a discutere, in quanto già al vaglio della Regione. «Già a settembre — annuncia — saremo in grado di discutere con i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali le prime proposte percorribili, mettendo in campo gli strumenti di garanzia regionali e le potenzialità della finanziaria Veneto Sviluppo».