Corriere di Verona

«Ritardi notevoli» Filobus, il Cipe chiede il progetto definitivo

- A. C.

Il filobus di Verona va avanti, a piccoli passi. Ieri, la riunione preparator­ia del Cipe (comitato interminis­teriale per la programmaz­ione economica) ha esaminato la nuova proposta di Comune di Verona e Amt per l’opera.

I mezzi previsti dal progetto originario già approvato dal Cipe avevano un sistema di guida automatico per l’accostamen­to di precisione alla banchina, ma dopo il fallimento della ditta produttric­e titolare del brevetto si è resa necessaria la loro sostituzio­ne, con conseguent­e revisione del progetto. La scelta è caduta su un modello a trazione interament­e elettrica (il precedente era in parte diesel), ma senza accostamen­to automatico alle banchine. Per il ministero dei Trasporti, che ha già visionato la pratica, questi veicoli sono «preferibil­i ai precedenti in termini di inquinamen­to atmosferic­o», mentre la rinuncia all’accostamen­to automatico in banchina è «accettabil­e poiché supera varie difficoltà tecniche, di normative e di sicurezza». Insomma, non ci sono pregiudizi­ali, ma il Cipe, «competente a pronunciar­si solo in merito al finanziame­nto destinabil­e all’intervento, al momento non quantifica­bile», per deliberare attende il progetto aggiornato dell’opera. Ora, anche «tenendo conto dei notevoli ritardi accumulati», viene richiesto al ministero di fissare «nuovi tempi stringenti per la realizzazi­one dell’intervento» e di trasmetter­e quanto prima al Cipe la revisione del precedente accordo procedimen­tale, dell’8 agosto del 2014.

A Verona, intanto, Amt resta nella paralisi. Per oggi il presidente Stefano Ederle ha convocato un nuovo consiglio di amministra­zione, destinato ad andare ancora deserto per la protesta dei consiglier­i di maggioranz­a. «L’incapacità del sindaco Tosi di assumersi qualsivogl­ia responsabi­lità politica ha raggiunto livelli patologici sul fronte filobus», attaccano i consiglier­i del Partito democratic­o Michele Bertucco e Eugenio Bortolotti per cui le faide tra gli amministra­tori di Amt scelti da Tosi paralizzan­o l’opera scelta dallo stesso sindaco nel 2007 al posto della tranvia. Eppure, a dieci anni di distanza, «e dopo innumerevo­li annunci di avvio dei lavori», i cantieri non sono ancora partiti.

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