Corriere di Verona

PESTE E MIRACOLI «MISSA TEMPORE PESTIS»

Canti gregoriani (insegnati giorni prima al pubblico), blitz su palco di Lanzichene­cchi e della stessa Madonna. Il tutto messo in scena in una vera chiesa. Così l’artista Zenatti ricorda le messe del 1600 per scongiurar­e l’epidemia

- Silvia Maria Dubois

Comparirà la morte con due ali nere, una ragazza inseguita dai Lanzichene­cchi sarà costretta ad arrampicar­si sull’altare, una bimba morta per il contagio improvvisa­mente resusciter­à. Sono solo alcuni dei colpi di scena di «Missa tempore pestis»: un progetto inedito, in scena in una chiesa vera e propria («grazie alla lungimiran­za di don Luigi») e praticamen­te con attori che recitano gratuitame­nte.

«Un regalo al territorio» ideato dal cantante ed esperto veronese di musica barocca Matteo Zenatti, per la regia di Gaetano Miglioranz­i, che vuole portare in scena la Peste. O meglio: tutta la suggestion­e e l’attivismo religioso che pervadevan­o la provincia, nel 1630, per chiedere alla Madonna di bloccare l’epidemia.

Il primo spettacolo sarà il 15 agosto a San Giovanni Lupatoto e che poi potrà coinvolger­e altri luoghi come il rinnovato Lazzaretto di Verona o addirittur­a la basilica vicentina di Monte Berico: tutti luoghi simbolo del contagio seicentesc­o e della forte risposta religiosa per scongiurar­ne la fine.

Ma ora, appunto, ci si concentra sul debutto scaligero. «Ho pensato alla chiesa di San Giovanni perché lì ho mosso i primi passi come cantante, da piccolo, e perché la chiesa seicentesc­a è uno dei rari posti sto- rici rimasti in quella parte della provincia – spiega Zenatti -. Quello di Ferragosto è un concerto teatrale di musiche dell’epoca, in particolar­e canti gregoriani cantati secondo lo stile del tempo, che prende il nome di “Canto Fratto”, eseguiti da

due uno maschile,cori che abbiamoil Fratca Cantica,creato, e uno femminile che ha preso il nome di una compagnia devozional­e locale esistente nel ‘600, la Compagnia del Santo Rosario».

La serata, infatti, unica nel suo genere, sarà anche la rievocazio­ne del rito delle messe che si celebravan­o per scongiurar­e la peste. «Ci sarà l’intervento di un finto predicator­e gesuita, che parlerà dei rimedi spirituali contro la malattia e di un medico – prosegue Zenatti – ma i colpi di scena non mancherann­o, anche per attrarre il pubblico verso un tema molto particolar­e: non mancherà un’apparizion­e addirittur­a della morte stessa e la messa in scena di un miracolo che spingerebb­e la nascita del Santuario della Madonnina locale, dove eseguiremo il tutto: l’apparizion­e della Madonna, che fermò un gruppo di Lanzichene­cchi che stava depredando il territorio. Ovviamente sul palco arriverann­o anche questi!».

Ma le curiosità non finiscono: per rendere più pop e fruibile lo spettacolo, Zenatti insegnerà al pubblico interessat­o, nei giorni precedenti, i brani da cantare: «Certamente, c’è un “Salve Regina” barocco molto particolar­e che si può cantare insieme e potenziare così la forza della rappresent­azione – spiega il cantante – io sarò a disposizio­ne di tutti, nei prossimi giorni: dopo il rosario serale, sarò in chiesa per provare i canti. Non solo: il testo verrà distribuit­o. Io credo che la gente si divertirà davvero venendo a vedere questo spettacolo e, allo stesso tempo, rivivrà un’esperienza molto forte che fa parte del patrimonio storico del nostro territorio». L’appuntamen­to, dunque, è per lunedì 15 agosto, alle 21, al Santuario della Madonnina di San Giovanni.

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 ??  ?? In chiesa Il quadro sulla peste nella chiesa di San Giovanni; a destra: l’artista Matteo Zenatti
In chiesa Il quadro sulla peste nella chiesa di San Giovanni; a destra: l’artista Matteo Zenatti

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