IL «PESO» DELLA SALUTE
Veneto ed Emilia Romagna sono tra le aree dell’Europa dove si vive di più. Lo dicono i dati epidemiologici: nel nord della Spagna, nel sud-ovest della Francia ed appunto nel nord-est italiano la longevità è massima. Sappiamo che la longevità dipende non solo dal bagaglio genetico ereditato, ma anche da tanti fattori detti ambientali: come gli stili di vita, il sistema sanitario, l’inquinamento, il livello di reddito. E numerosissimi altri elementi ancora.
Ma quanto il Veneto è allora “salutista” – per dirla così – per meritarsi la longevità di cui oggi gode? L’Istat ha appena provato a calcolare quattro noti fattori di rischio per la nostra salute: sono il fumo, l’alcol, l’obesità e la sedentarietà. Cominciamo dal primo. In Italia fuma abitualmente il 20 per cento della popolazione (sopra i 14 anni), anche se la tendenza è in calo dagli anni ottanta. Il Veneto risulta particolarmente virtuoso, dato che è una delle regioni dove si fuma meno (solo la Puglia ci batte).
Meno brillanti siamo invece sul piano del sovrappeso e dell’obesità: il 45 per cento della popolazione è in eccesso di peso, come nella media italiana (e l’Italia, insieme con la Francia, è il paese meno «appesantito» d’Europa, anche se la tendenza è all’aumento). In particolare in Veneto l’obesità vera e propria interessa il 9 per cento della popolazione mentre l’eccesso di peso tocca quasi un minore su quattro: un dato questo che non può che allarmare.
Un terzo marcatore della salute pubblica è dato dal consumo di alcolici. O meglio, dall’abuso. Culturalmente l’Italia, sta passando da un modello di consumo di vino ai pasti ad un modello di consumo (più nordeuropeo) di diverse bevande alcoliche sempre più fuori pasto. Come si può intuire, in Veneto i consumi sono tra i più elevati del paese: beve tutti i giorni alcolici il 25% della popolazione mentre i segmenti più a rischio di abuso sono quello degli anziani e quello dei giovani e talvolta anche dei giovanissimi, questi ultimi soprattutto nel fine settimana. Infine il discorso della sedentarietà, ovvero dell’assenza di attività sportive o fisiche nel tempo libero. Non è un tema secondario: per l’Organizzazione mondiale della sanità, l’inattività rappresenta il quarto fattore di rischio per la mortalità. Nel Nordest, fortunatamente, abbiamo la più bassa percentuale di sedentari del paese: solo il 28% si dichiara inattivo, contro il 40 della media italiana. Ricapitolando, il Veneto appare salutista in fatto di fumo e di movimento, molto meno in tema di peso corporeo e di consumi alcolici. A proposito di questi ultimi, il poeta francese Baudelaire diceva che «chi beve soltanto acqua ha un segreto da nascondere»: se ci teniamo alla nostra longevità, non dovremmo crederci troppo.