Corriere di Verona

IL «PESO» DELLA SALUTE

- Di Vittorio Filippi

Veneto ed Emilia Romagna sono tra le aree dell’Europa dove si vive di più. Lo dicono i dati epidemiolo­gici: nel nord della Spagna, nel sud-ovest della Francia ed appunto nel nord-est italiano la longevità è massima. Sappiamo che la longevità dipende non solo dal bagaglio genetico ereditato, ma anche da tanti fattori detti ambientali: come gli stili di vita, il sistema sanitario, l’inquinamen­to, il livello di reddito. E numerosiss­imi altri elementi ancora.

Ma quanto il Veneto è allora “salutista” – per dirla così – per meritarsi la longevità di cui oggi gode? L’Istat ha appena provato a calcolare quattro noti fattori di rischio per la nostra salute: sono il fumo, l’alcol, l’obesità e la sedentarie­tà. Cominciamo dal primo. In Italia fuma abitualmen­te il 20 per cento della popolazion­e (sopra i 14 anni), anche se la tendenza è in calo dagli anni ottanta. Il Veneto risulta particolar­mente virtuoso, dato che è una delle regioni dove si fuma meno (solo la Puglia ci batte).

Meno brillanti siamo invece sul piano del sovrappeso e dell’obesità: il 45 per cento della popolazion­e è in eccesso di peso, come nella media italiana (e l’Italia, insieme con la Francia, è il paese meno «appesantit­o» d’Europa, anche se la tendenza è all’aumento). In particolar­e in Veneto l’obesità vera e propria interessa il 9 per cento della popolazion­e mentre l’eccesso di peso tocca quasi un minore su quattro: un dato questo che non può che allarmare.

Un terzo marcatore della salute pubblica è dato dal consumo di alcolici. O meglio, dall’abuso. Culturalme­nte l’Italia, sta passando da un modello di consumo di vino ai pasti ad un modello di consumo (più nordeurope­o) di diverse bevande alcoliche sempre più fuori pasto. Come si può intuire, in Veneto i consumi sono tra i più elevati del paese: beve tutti i giorni alcolici il 25% della popolazion­e mentre i segmenti più a rischio di abuso sono quello degli anziani e quello dei giovani e talvolta anche dei giovanissi­mi, questi ultimi soprattutt­o nel fine settimana. Infine il discorso della sedentarie­tà, ovvero dell’assenza di attività sportive o fisiche nel tempo libero. Non è un tema secondario: per l’Organizzaz­ione mondiale della sanità, l’inattività rappresent­a il quarto fattore di rischio per la mortalità. Nel Nordest, fortunatam­ente, abbiamo la più bassa percentual­e di sedentari del paese: solo il 28% si dichiara inattivo, contro il 40 della media italiana. Ricapitola­ndo, il Veneto appare salutista in fatto di fumo e di movimento, molto meno in tema di peso corporeo e di consumi alcolici. A proposito di questi ultimi, il poeta francese Baudelaire diceva che «chi beve soltanto acqua ha un segreto da nascondere»: se ci teniamo alla nostra longevità, non dovremmo crederci troppo.

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