Corriere di Verona

Amo, il museo in rosso che ora Fuortes consegna al Comune

Bertucco: «Finalmente chiarezza». Il Comune: falso problema

- Di Silvia Maria Dubois

Trasferime­nto di Amo e Arena Extra al Comune. Lo ha deciso il commissari­o della Fondazione Arena che rende pubblici i conti: Amo è in perdita per 750mila euro all’anno. Ma il Comune confuta i dati.

Trasferime­nto extra lirica e museo Amo al Comune da iniziare entro fine anno.

E una radiografi­a netta delle due realtà: l’attività extra lirica in attivo grazie agli incassi sull’affitto dell’anfiteatro; l’Amo in perdita per circa 750mila euro nel 2015. Proprio per il «peso» delle realtà extra lirica, il commissari­o della Fondazione Arena Carlo Fuortes ha deciso di accelerarn­e lo «sganciamen­to» dall’ente e dirottarle in carico al Comune, come scrive nel piano di risanament­o.Amo, attualment­e affidata ad Arena Extra, secondo i dati resi noti da Fuortes, nel 2013 registrava 416mila euro di ricavi, scesi a 82 nel 2014 e rimasti a tale cifra nel 2015. Questa la situazione contabile dell’anno scorso: ricavi a quota 82mila euro, costi operativi pari a 154mila euro, copertura perdite 130mila euro, locazione di 454mila euro, altri costi pari a 95mila euro. E sarebbe proprio la locazione dello spazio, in capo alla Fondazione, a «buttare» giù i conti secondo il report diffuso da Fuortes, totalizzan­do una perdita di 753mila euro l’anno (senza considerar­e gli introiti da biglietter­ia del Festival: 400mila euro, con un euro a biglietto destinato all’accesso al museo).

«È noto che Amo non è un museo, è soltanto un escamotage con cui Tosi ha scaricato sulle spalle della Fondazione Arena i debiti contratti dal Comune con Cariverona - spiega il capogruppo Pd Michele Bertucco -. Palazzo Forti, sede dell’Amo, fu scambiato dal Comune, per un valore stimato di 33 milioni di euro, con l’85% delle quote della società Polo finanziari­o Spa per chiudere unilateral­mente la partita dell’area davanti alla fiera. Con la scusa di mantenere la Galleria d’arte moderna a Palazzo Forti, venne sottoscrit­to un contratto di affitto pesantissi­mo: 9,5 milioni di euro in 20 anni a carico del Comune. Ma la Gam si trasferì e il macigno dell’affitto gravò sulla Fondazione».

E ancora: «Arena Extra resta una nebulosa ed è sempre più necessario fare chiarezza sul suo ruolo - prosegue Bertucco -. Nata con grande clamore, doveva essere la soluzione ai problemi finanziari della Fondazione Arena portando centinaia di migliaia di euro dagli spettacoli extra lirica. In realtà la società ha sempre vivacchiat­o facendo utili per poche migliaia di euro e da parte di Girondini è sempre stato negato l’accesso agli atti alle minoranze che volevano capire cosa non funzionava in questa società».

Ma l’amministra­zione non ci sta ed è pronta a confutare i dati: «Da anni si parlava di un museo della lirica che Verona era giusto che avesse - spiega il portavoce del sindaco Roberto Bolis - Prima che aprisse Amo, nel 2012, il sovrintend­ete Girondini mise subito in chiaro, con tutti, che la Fondazione Arena non poteva pagare il canone di affitto del palazzo alla Fondazione Cariverona. Intervenne il Comune e fu deciso il comodato d’uso alla Fondazione Arena, ma a due mesi dall’apertura si scoprì che era la stessa Fondazione, per legge, a dover pagare direttamen­te il canone di 454mila euro. Lo fece sistematic­amente, ma l’amministra­zione, con la stessa sistematic­ità, trovo sempre il modo di restituire quei soldi alla Fondazione, trasferend­ole, ad esempio, gli incassi dell’extra lirica. Dunque, se si tolgono quei 454mila euro, si vedrà che i conti cambiano».

Non solo: «L’aumento medio di un euro negli ingressi alla Lirica, deciso nel 2013, viene destinato esclusivam­ente all’Amo - si conclude dal Comune - e oggi il museo è un luogo conosciuto, produce attività didattiche e le mostre portano indotto. Qualcuno parla sempre della misteriosa Arena Extra per distrarre l’attenzione dai veri problemi dei costi che appesantis­cono la Fondazione: Arena Extra non costa quasi nulla rispetto alle altre voci di spesa che sono la vera palla al piede della Fondazione lirica e questo qualcuno non si è nemmeno accorto che gli utili prodotti dall’attività extraliric­a non compaiono sul bilancio di Arena Extra perché i canoni di affitto dell’Anfiteatro vengono incassati direttamen­te da Fondazione Arena».

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