Corriere di Verona

Luglio d’oro per il traffico del Catullo

Crescita dell’11,2% con 392 mila passeggeri. Estate positiva per tutto il polo del Nordest

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La tendenza era chiara praticamen­te dall’inizio dell’anno, ma in luglio c’è stato lo scatto in avanti: l’aeroporto Catullo ha registrato nel mese un incremento di traffico passeggeri a doppia cifra: 392 mila unità, ovvero una crescita dell’11,2% allo stesso mese dello scorso anno. Nei sette mesi, cioé da gennaio, l’ascesa è nell’ordine del 7%. Finalmente, dopo un lungo periodo di depression­e, è l’ora dei sorrisi dalle parti di Villafranc­a.

L’effetto è dato anche da un confronto con l’anno scorso, periodo in cui il Catullo si trovava in estrema difficoltà: gli attacchi terroristi­ci in Tunisia ed Egitto (solo per citare due tra gli episodi più clamorosi) avevano di fatto stroncato il business dei charter verso quei Paesi e altre mete del Medio Oriente. Anche questa estate è segnata dal sangue della follia islamista, ma la piena operativit­à di Volotea, che ha fatto base a Verona dal novembre scorso, e di Ryanair con i suoi voli verso Londra, la Sicilia e Charleroi, ha dato comunque una spinta forte al traffico. La soddisfazi­one è piena e traspare nella nota con la quale il gruppo Save ha sottolinea­to il trend positivo di tutti gli aeroporti del polo nordestino a guida veneziana: oltre a Verona, lo stesso Marco Polo e Treviso. Venezia segna in luglio praticamen­te lo stesso incremento percentual­e, +11,7%, ma su numeri assoluti in proporzion­e quasi tripla: un milione e 100 mila passeggeri transitati in un mese, record storico. E la Francia, curiosamen­te, è stato il primo Paese di destinazio­ne, nonostante le terribili notizie che hanno turbato le coscienze di tutti. Treviso, infine, è cresciuta dell’8%, a quota 250 mila passeggeri.

Ma torniamo al Catullo. «L’aeroporto di Verona - si legge nella nota - conferma il suo ruolo di primo scalo charter sul territorio nazionale. Nei primi sette mesi dell’anno i principali vettori per volume passeggeri sono stati Volotea, Ryanair e Neos, che assieme hanno totalizzat­o il +35% del traffico complessiv­o aeroportua­le. L’Italia e l’Inghilterr­a rappresent­ano i due maggiori mercati, seguiti da quello tedesco». Paolo Arena, il presidente della società aeroportua­le veronese, si dice «particolar­mente fiero per i volumi raggiunti che evidenzian­o un traffico in netta ripresa. Il Catullo, reagendo attivament­e alle nuove dinamiche del segmento charter, che in questi ultimi anni si sono evolute a seguito della congiuntur­a internazio­nale, ha saputo comunque cogliere le nuove opportunit­à valorizzan­do la crescita del mercato spagnolo, seguito da quello italiano e greco. Ed è in forte crescita anche il segmento charter di lungo raggio per destinazio­ni quali Cancun, Santo Domingo, Zanzibar e Nosy Be».

Quanto la crescita di passeggeri si traduca in redditivit­à su questo esercizio, non è dato ancora sapere. Però per i vertici della società questa è la risposta netta alle critiche che da più parti politiche l’anno scorso e anche negli ultimi mesi sono piovute a Verona. Critiche del Partito democratic­o, ma non solo, incentrate proprio sui numeri di bilancio e di traffico. E sull’idea che il passaggio sotto l’influenza di Save, il gruppo veneziano quotato in Borsa, non fosse stato un grande affare. Con il sospetto, semmai, che lo fosse stato solo per lo scalo lagunare. «L’analisi dei dati riferiti ai singoli aeroporti conferma l’importante crescita di tutti gli scali del polo aeroportua­le del Nord Est – dichiara Enrico Marchi, presidente della Save – siamo orgogliosi degli ottimi risultati raggiunti, che premiano il lavoro e l’impegno del nostro gruppo nell’ambito di tutte le unità di business e assecondan­o progressiv­amente le previsioni di sviluppo del traffico in un’ottica di servizio sempre migliore».

Per il momento, sul Catullo non ci sono annunci di ulteriore sviluppo dell’offerta: nei giorni scorsi Volotea ha confermato tutta l’operativit­à invernale di fine 2015 e inizio anno, mentre Ryanair per il momento non scopre le carte, anche se ha lasciato intendere che forse qualche altro volo potrebbe essere innestato su Verona. (r.v.)

7% l’incremento del traffico dall’inizio dell’anno

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