Muscoli e ossa sotto lo «scan» per aiutare le star del nuoto
Gli assi del nuoto dei centri federali di Verona e Bolzano. Nomi plurimedagliati, come Federica Pellegrini, Filippo Magnini e Tania Cagnotto. Tutti atleti che sono stati seguiti da un centro veronese, l’ospedale Sacro Cuore - Don Calabria di Negrar, per la preparazione atletica. Sono in tutto dieci che sono passati per dalla Valpolicella (e dal centro polifunzionale di via San Marco, in città) per sottoporsi a un esame innovativo: la densitometria «Total Body» che serve principalmente a conoscere il metabolismo osseo per prevenire l’osteoporosi. Nel caso degli azzurri, questo test è stato realizzato per valutare la composizione corporea di ogni atleta, cioè la percentuale di massa grassa e di massa magra (muscolo, liquidi corporei e massa ossea) e orientare di conseguenza la preparazione atletica e l’alimentazione degli sportivi. Si tratta del primo studio di questo genere in Italia su nuotatori professionisti. «Si tratta di una metodologia – spiegano Giovanni Carbognin, direttore della Diagnostica per immagini di Negrar – che permette di valutare l’efficacia delle diverse fasi di allenamento in base alla misurazione della massa magra e grassa. Inoltre, rivela anche eventuali asimmetrie, per esempio tra un arto e l’altro, consegnando ai preparatori dati importanti per eventuali modifiche dei carichi in palestra o in vasca». «Questo utilizzo della densitometria è uno strumento prezioso anche per capire se l’atleta si alimenta in modo corretto - aggiunge il Andrea Nardi, medico ideatore e realizzatore del progetto. - Abbiamo pianificato le tappe di effettuazione del test in relazione a particolari esigenze del singolo atleta e prima delle varie fasi di avvicinamento all’evento olimpico in modo da correlare i dati fisici con i risultati agonisti». E visti i risultati arrivati ai campionati di Kazan (tre ori, tre argenti e otto bronzi), il sistema sembra funzionare.