Corriere di Verona

Filobus , il Pd attacca il Comune «Il Cipe chiede certezze, Tosi latita»

Rotta: non hanno ancora spedito il parere. La Paglia: punti critici

- Silvia Maria Dubois

«Caro Comune, sei solo tu che ti devi dare una mossa per la realizzazi­one del filobus». Documenti alla mano, il Pd dà la sveglia all’amministra­zione nei giorni in cui l’opera vive passaggi cruciali al Comitato Interminis­teriale per la Programmaz­ione Economica (Cipe): la prossima riunione è fissata il 10 agosto e in tale occasione si prenderà atto formalment­e dell’okay già dato dal Ministero al nuovo mezzo scelto da Amt, dopo ol fallimento della ditta che produceva il modello previsto dal progetto originario.

Per il Pd, a Roma l’iter del filobus è chiarissim­o: «Esaminando le carte in tempi brevissimi e pazientand­o oltre ogni limite dettato dal buon senso sulle mancanze e sui ritardi del Comune, questo governo ha dato ampia dimostrazi­one di avere a cuore i temi del trasporto pubblico e della mobilità sostenibil­e».

«Da Roma non ci sono ostacoli di nessun genere al proseguo dell’opera e alla scelta del veicolo alternativ­o full electric, come peraltro confermato da quanto emerso dalla seduta del pre Cipe del 4 agosto - spiega la deputata Alessia Rotta -. Il Cipe però vuole che, dato il forte ritardo nel far partire l’opera (è dal 1996 che è stato concesso il finanziame­nto), venga ridefinito l’accordo procedimen­tale tra Comune, Amt e Mit che stabilisca tempi certi per la conclusion­e dell’opera».

La richiesta è chiara: «Quello che ancora manca è una cabina di regia comunale - spiega il consiglier­e di amministra­zione Amt Giulio Saturni - capace di tenere costanteme­nte attivati e coordinati i diversi settori e le varie competenza che risultano necessarie al completame­nto di un’opera che è strettamen­te interrelat­a con lo sviluppo della città, a partire da Agsm, il cui parere è arrivato solo ieri, passando per la Provincia e arrivando ad Atv». Per il Pd serve approntare il piano della mobilità cittadina e quello del trasporto pubblico «tenendo conto che il filobus comporterà importanti modifiche struttural­i destinate a cambiare abitudini e comportame­nti di veronesi e turisti». Il Comune, come testimonia l’opposizion­e, «deve ancora rispondere ad Amt sul recepiment­o di alcuni elementi relativi al progetto esecutivo del primo stralcio dei lavori consegnati ormai sette mesi fa, il 18 gennaio, che di fatto stanno impedendo l’inizio del cantiere».

Nel dettaglio, il Pd, rimarca le situazioni più critiche del tracciato. «Ad oggi manca ancora la validazion­e del progetto esecutivo nel suo complesso e il prolungars­i delle soluzioni ai problemi attiene principalm­ente a mancanze del Comune come ad esempio la bonifica dell’area della Genovesa dove è previsto il deposito del filobus spiega la consiglier­a Elisa La Paglia -. Il Comune, socio al 100 per cento di Amt di cui ha nominato presidenti e direttori negli ultimi nove anni, non ha ancora sciolto nodi importanti e critici come Città di Nimes, la strettoia di San Paolo, i parcheggi scambiator­i, l’impatto della filovia sulla viabilità di via Mameli per cui manca completame­nte un’analisi delle modificazi­oni del traffico».

E ancora: «Lo sviluppo commercial­e di Verona Sud non è stato pianificat­o e coordinato con il trasporto pubblico, altra occasione persa di attenzione ai quartieri - conclude La Paglia -. Anche il mancato ribaltamen­to del casello di Verona Sud, anche parziale, limiterà l’utilizzo del parcheggio della Genovesa e del filobus. Questo non è trasporto integrato. Il sindaco cominci ad occuparsi delle richieste del Ministero per l’erogazione dei fondi e faccia la sua parte».

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