Dopo la bufera e i danni nei campi anche la Bassa chiede lo «stato di crisi»
Lo «stato di crisi» per gli eccezionali eventi atmosferici verificatisi sul territorio veneto dal presidente della Regione Luca Zaia, dovrebbe essere allargato anche ai Comuni veronesi falcidiati dalla grandine e dal vento di venerdì. A chiederlo è il presidente del consorzio di Bonifica Veronese Antonio Tomezzoli. «Saputo del decreto emanato venerdì dalla Regione – spiega - stamattina (ieri per chi legge, ndr) ho subito informato della situazione di Verona l’assessore all’ambiente e alla protezione civile del Veneto, Giampaolo Bottacin. Come presidente del Consorzio e imprenditore agricolo ho potuto constatare in prima persona che gli eventi drammatici di venerdì. Nell’area colpita, il temporale ha avuto una violenza inaudita, scoperchiando tetti, abbattendo interi filari di alberi, facendo volare come teli gli stessi impianti anti-grandine. L’assessore Bottacin mi ha messo in contatto con l’assessore regionale ai lavori pubblici, sicurezza e trasporti, la veronese Elisa De Berti. L’ho contattata, mi ha risposto immediatamente». Tomezzoli e la De Berti sono andati insieme in sopralluogo a Palù. «D’accordo con i miei colleghi - spiega De Berti - ho contattato tutti i sindaci dei territori interessati: Palù, Oppeano, Zevio, Ronco all’Adige, Bovolone e Isola Rizza. Dovranno raccogliere le segnalazioni che poi saranno trasmesse in Regione». Venerdì i tecnici del Consorzio Veronese sono intervenuti per mettere in sicurezza la zona di Oppeano anche da eventuali esondazioni. Alcuni alberi sono finiti nel canale Menago, creando potenziali rischi al normale deflusso dell’acqua.