Ecco «Milo», il vino illustrato da Manara
Il nuovo progetto si chiama «Milo». Quattro le etichette
Nasce «Milo», il vino firmato da Manara, genio della bellezza disegnata. Il legame che lo unisce alla Valpolicella è di quelli che non si scioglieranno mai. Di quelli che durano da tutta una vita e che per una vita dureranno. L’artista italiano della Nona Arte che ha rinnovato i canoni della bellezza disegnata è cresciuto, ha vissuto e vive sulle colline alle porte di Verona. Valpolicella, in tutto il mondo, significa, soprattutto, vino. Vino d’eccellenza. Amarone, Recioto, Valpolicella Classico. Era quindi solo una questione di tempo che le due eccellenze della zona, l’ambrosia degli dei e l’arte di Manara, convolassero a nozze.
A dire il vero di «rendez-vous» tra i due c’erano già stati. A partire dal manifesto, datato 1986, del Consorzio Tutela Vino Valpolicella Doc Classico, poi diverse etichette per illustri produttori e, recentemente, il disegno per la scultura marmorea di una rotonda a Sant’Ambrogio. Ma con il progetto «Milo» il passo in avanti è stato enorme. Il fumettista veronese ha aggiunto il «buono» al «bello» perché i quattro personaggi creati corrispondono a quattro etichette di vini, selezionati (ed è proprio qua che si fa il salto più importante) secondo il gusto dell’artista. Così è nata «Milo», una linea di bottiglie che si possono trovare nel sito dell’artista (www.milomanara.it) o nel nuovo The Art of Miele (www.artofmiele.it), vendute singolarmente o in cofanetto. «Ho accettato di partecipare a questo progetto perché sono appassionato di vino da sempre e quelli selezionati sono indiscutibilmente ottimi, perché il valore centrale è la qualità – spiega Manara - ho contribuito creando delle etichette che ne anticipassero la personalità. Le mie etichette non hanno una funzione solamente estetica e decorativa, ma devono dare un’idea di quello che si troverà nella bottiglia. È la sostanza che ha generato la forma».
Ma chi sono le quattro nuove «muse» di Manara? Il Recioto è rappresentato da Dejanira, figlia del dio Dioniso. L’Amarone, il top di gamma, ha lo sguardo intenso di Denise «la figlia maggiore, la più matura», mentre Il Valpolicella Classico ha il volto della giovane Cloe. Infine Velorosso è il nome dato ad un blend di uve autoctone della Valpolicella la cui forza è rappresentata nel personaggio di Beatrix.
Non è solo estetica, le etichette diranno cosa si trova nella bottiglia