Slot, il Comune non arretra
L’assessore: in arrivo altre sanzioni. Lo stop del giudice non ferma Palazzo Barbieri
Dopo che il Tribunale civile ha stoppato il Comune e sospeso con effetto immediato i sigilli che l’amministrazione aveva imposto a 77 slot machine di due sale Admiral, Palazzo Barbieri non si ferma. Tutt’altro. E in vista, per i gestori delle sale da gioco a Verona, si prospetta una «nuova stretta».
VERONA Il Tribunale civile stoppa il Comune e sospende con effetto immediato i sigilli che l’amministrazione aveva imposto a 77 slot machine di due sale Admiral? Palazzo Barbieri non si ferma, tutt’altro. E in vista, per i gestori delle sale da gioco a Verona, si prospetta imminente una «nuova stretta». Il che significa «ulteriori controlli e sanzioni a chiunque venga scoperto a sgarrare sui limiti d’orario previsti dal sindaco Flavio Tosi con l’ordinanza ad hoc» del 15 febbraio 2016. Parola dell’assessore comunale al Commercio: «Non abbiamo affatto intenzione di demordere, anzi - mette in chiaro Marco Ambrosini -. Siamo convinti delle nostre ragioni e confidiamo che il giudice cambi orientamento dopo l’udienza di merito fissata per il prossimo 6 ottobre».
Ma per comprendere i termini della vicenda va prima fatto un passo indietro a martedì, giorno in cui con una doppia ordinanza il giudice civile Massimo Vaccari ha notificato alle parti il provvedimento con cui ha accolto altrettanti ricorsi presentati dalla società «Allstar srl» a cui fanno capo le sale Admiral di via Golosine e corso Milano. Con la sua duplice decisione, il magistrato ha letteralmente spiazzato Palazzo Barbieri andando a bloccare con effetto immediato la «punizione» che era stata irrogata a luglio a entrambi i punti Admiral, ovvero l’«esecuzione coattiva dei provvedimenti di sospensione del funzionamento per 7 giorni degli apparecchi con vincita in denaro» delle sale in Corso Milano e via Golosine. Si trattava di due sanzioni derivanti dal fatto che «i relativi esercenti erano stati già sanzionati in precedenti occasioni dagli agenti, in violazione dell’ordinanza che prevede l’esercizio dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22». Cifre alla mano, durante l’attività di controllo a cui in questi sei mesi hanno cooperato oltre alla municipale anche carabinieri e Fiamme gialle, per nove esercizi era scattata da parte del Comune l’ordinanza di sospensione del funzionamento degli apparecchi di gioco per 7 giorni. Anziché rigare dritto, alcuni dei gestori sanzionati pecuniariamente (in pratica con una multa) avevano insistito nella violazione delle fasce orarie previste dal primo cittadino e così, a un ulteriore accertamento, si era dovuto procedere alla cosiddetta «apposizione dei sigilli sulle macchinette»: è accaduto in cinque sale Admiral «recidive», e la società Allstar srl ha impugnato tutte e cinque le ordinanze di «imposizione dei sigilli» alle slot machine.
Di questi ricorsi al Tribunale civile, tre avevano però nel frattempo perso interesse perché le sanzioni erano già state scontate, mentre le sale di Corso Milano e via Golosine martedì sono state «graziate» dal giudice in attesa dell’udienza di ottobre calendarizzata dal Tribunale per entrare nel merito della vicenda. «Appare dubbia la competenza della giunta comunale a stabilire la sanzione da applicare al caso di specie» si legge nel provvedimento giudiziario, che fa dunque riferimento a un possibile «difetto di potestà sanzionatoria» in capo al Comune. Ma l’assessore Ambrosini non ci sta: «Siamo allibiti da questa decisione, ma abbiamo fiducia che nell’udienza di merito il Tribunale riconosca che l’amministrazione è andata a sanzionare l’inosservanza di una limitazione di orario che, come si legge nell’autorizzazione rilasciata dalla Questura alle sale slot, è prerogativa del sindaco imporre». Non solo: «Tra giugno e luglio, rigettando altrettante richieste di sospensiva, il Tar del Veneto ci ha già dato ragione due volte, stabilendo che l’ordinanza del sindaco è adeguata motivata e sorretta da adeguata attività istruttoria». E allora avanti tutta: «Con controlli e sanzioni».