Unicredit, effetto- trasloco Liberi i palazzi del centro
Il trasferimento agli ex Magazzini apre anche la partita di Verona Sud: a settembre primi incontri
il gigantesco «trasloco bancario» di Unicredit agli ex Magazzini cambierà volto sia al cuore della città, sia ad una parte della città. Dietro piazza Erbe si libereranno i prestigiosi palazzi di Cariverona. In zona Fiera, dove si trasferiranno 800 dipendenti, ci si prepara a cambiamenti viabilistici e urbanistici.
Il gigantesco «trasloco bancario» di Unicredit in programma a Verona tra poco più di due mesi, cambierà volto sia al cuore della città (a due passi da piazza Erbe) sia ad una parte di Verona sud.
Nei primi giorni di settembre l’assessore all’Urbanistica Gian Arnaldo Caleffi ha infatti già messo in agenda un incontro coi vertici di Unicredit e delle Ferrovie dello Stato. Come è noto, oltre 800 lavoratori bancari si trasferiranno dalle loro sedi attuali nei nuovi modernissimi uffici allestiti agli ex Magazzini Generali. Unicredit vorrebbe quindi prolungare il sottopasso che già viene utilizzato tra la Stazione di Porta Nuova e VeronaFiere, in occasione delle manifestazioni più importanti. E se la richiesta venisse accolta, potrebbe essere il primo passo verso la realizzazione del nuovo aspetto della Stazione stessa, rivolta non più solo verso piazzale XXV Aprile, ma anche verso sud, visto che proprio i binari più a sud dello scalo saranno destinati a ospitare il passaggio dei futuri supertreni ad alta velocità.
Nelle sedi attuali
Legata allo stesso mega-trasloco, poi, c’è la grande, immensa, partita urbanistica relativa all’utilizzo delle sedi bancarie attuali. Portando gli uffici agli ex Magazzini Generali, infatti, si libereranno interi isolati del centro storico, con palazzi pregiatissimi e di enorme valore storico, che andranno utilizzati in maniera diversa. Quale maniera? Il quesito è stato posto più volte in consiglio comunale dal capogruppo del Pd, Michele Bertucco, e sarà uno dei temi più importanti che l’assessore Caleffi dovrà affrontare nei prossimi mesi.
Cosa si…svuota
Si libererà, in primo luogo, la storica sede dell’ex Cassa di Risparmio, in via Garibaldi, oggi sede centrale di Unicredit e di proprietà di Fondazione Cariverona: una proprietà che si estende a tutto l’immenso quadrilatero delimitato da via Garibaldi, via Sant’Egidio, via Emilei e via San Mamaso (la via che affianca il Museo Miniscalchi Erizzo). Un’area su cui sorgono palazzi pregiatissimi, quasi tutti inevitabilmente vincolati per il loro significato storico dalla Soprintendenza. Prima di essere acquistati dall’allora Cassa di Risparmio, erano quasi tutti abitazioni signorili, e questo probabilmente torneranno ad essere, ma ogni decisione è ancora da valutare. Tornando in via Garibaldi, ma sul lato opposto (quello a destra, andando verso il ponte, dove oggi c’è la sala riunioni interrata di Unicredit) le proprietà bancarie sono altrettanto ampie, estendendosi fino a via Augusto Verità. L’attuale, splendida sede in via Forti di Fondazione Cariverona, poi, è destinata a spostare quasi tutti i suoi uffici nel Palazzo del Capitanio, altrettanto splendida location, i cui restauri dovrebbero concludersi entro il 2018. Mentre sono già state cedute all’americana Do Bank sia la sede dell’antico Monte di Pietà, nella piazzetta omonima, sia l’ex filiale Unicredit di via Forti, di fronte all’ingresso di Cariverona. Resta incerta, infine, la destinazione dell’altro bellissimo palazzo che, in via Rosa, ospita il Circolo dei dipendenti.
La svolta
Il trasferimento degli oltre 800 dipendenti di Unicredit avverrà subito prima o subito dopo la prossima edizione di Fieracavalli (che si terrà dal 10 al 13 novembre) e cambierà l’urbanistica ma anche le abitudini di una parte notevole di Verona (pensiamo solo alle questioni legate al traffico). Unicredit pagava finora l’affitto per la sede in centro a Cariverona, e continuerà a pagarlo alla stessa Fondazione anche agli ex Magazzini Generali. La stessa Unicredit aveva avviato fin dal 2010 il cosiddetto Piano Città, che prevedeva l’abbandono di sedi direzionali storiche a Verona ma anche a Milano, Roma, Vienna, Praga, Mosca e in altre città. Solo per la cronaca, ricordiamo che a Milano una sede è stata acquistata da un fondo del Qatar mentre un’altra è finita nelle mani di un fondo cinese. A Verona si parla di trattative di vendita in corso da parte di Cariverona (qualcuno dice addirittura già concluse) ma nessuna notizia ufficiale è finora trapelata.