Corriere di Verona

Pizzeria bruciata, scatta l’inchiesta Il pm: «È dolo»

Per ora nessun indagato, il locale di via Nizza resta sequestrat­o. Caccia ai video

- La. Ted.

Un locale distrutto da un improvviso quanto rovinoso incendio. E una certezza: quelle che nella notte tra mercoledì e giovedì hanno devastato il ristorante pizzeria Shakespear­e di via Nizza, sono state fiamme dolose.

VERONA Un locale distrutto da un improvviso quanto rovinoso incendio. E una certezza: quelle che nella notte tra mercoledì e giovedì hanno devastato il ristorante pizzeria Shakespear­e di via Nizza, poco lontano da via Cappello e dalla Casa di Giulietta, sono state fiamme dolose. Se all’indomani di quel rogo disastroso si parlava di «probabile» mano di terzi, da ieri non ci sono dubbi: su iniziativa del pm Giuseppe Pighi, infatti, è stata aperta in procura un’inchiesta per il reato di incendio di origini dolose. Al momento il fascicolo risulta aperto nei confronti di ignoti, ma non si escludono a breve sviluppi dagli accertamen­ti che stanno effettuand­o gli agenti della polizia scientific­a della questura di Verona e i vigili del fuoco, la cui relazione si è rivelata decisiva per far propendere la procura per il dolo. Coadiuvati durante le operazioni di spegniment­o e messa in sicurezza dai colleghi del Niat (nucleo investigat­ivo antincendi­o territoria­le), i pompieri sembrano quindi ritenere che ci sia la mano di terzi, per ora ignoti, dietro le fiamme divampate intorno alla 1.30 di giovedì dalla zona ristorante, per poi intaccare cucina e bar.

È stato soprattutt­o il rivestimen­to in legno ad alimentare il fuoco, che ha distrutto il locale rendendolo inagibile e danneggiat­o gravemente anche il resto dell’edificio, soprattutt­o due appartamen­ti di cui uno disabitato. Un lavoro complesso e delicato, quello che si è reso necessario per domare definitiva­mente le fiamme, tanto da costringer­li a lasciare gli immobili colpiti dall’incendio soltanto nel pomeriggio di giovedì. Oltre alla pizzeria a riportare pesanti danni dall’incendio è stato anche il resto dell’edificio, che infatti è stato poi dichiarato inagibile al pari del ristorante. Quest’ultimo rimane ancora sotto sequestro: prima di autorizzar­e la rimozione dei sigilli, infatti, il pm Pighi vuole attendere che gli accertamen­ti di polizia e vigili del fuoco si completino, in modo da non ostacolare le indagini. Ma in procura si passano al vaglio anche le travagliat­e vicissitud­ini societarie del locale, che fino due anni fa si chiamava «30 denari» e aveva cambiato nome a seguito di un cambio di proprietar­io. Qualche mese fa c’è stata una nuova cessione e la pizzeria ora risulta di proprietà di un imprendito­re tunisino che in questi giorni si trova all’estero, mentre altri soci sono della Basilicata: verranno sentiti dagli inquirenti a proposito di eventuali minacce o «avvertimen­ti». E si cercano anche immagini, foto e video «in presa diretta».A caccia di chi ha appiccato il rogo.

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Distrutta I gravissimi danni arrecati dall’incendio alla pizzeria ristorante Shakespear­e

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