Corriere di Verona

Papà Lanza esulta «Pippo verso l’oro, una gioia immensa»

Usa ko, esulta babbo Cristiano: «Ho un figlio medagliato alle Olimpiadi, che felicità»

- Sorio

CALDIERO «Ho un figlio medagliato alle Olimpiadi…». Il figlio è Filippo. Il babbo è Cristiano, che lì, nella sua casa di Caldiero, tiene incornicia­ta una dedica: «Al mio tifoso preferito, che sempre mi ha saputo insegnare l’arte di non arrendersi mai. Dal tuo tifoso n. 1, Filippo».

Libera lacrime, il papà di Filippo Lanza, mentre il suo ragazzo, sullo schermo, allarga le lunghe braccia per strapazzar­si il monumental­e Zaytsev, fresco compare d’impresa nella semifinale contro gli Usa, e il pensiero stupendo, reale, di giocarsi l’oro del volley a Rio 2016, lui, primo pallavolis­ta veronese di sempre ai Giochi. Dopo Elia Viviani, c’è un’altra medaglia pronta ad atterrare da queste parti, d’oro o d’argento questo lo sapremo domani, ultimo round, ed è una medaglia che cingerà il collo di Lanza Filippo, laterale schiacciat­ore di 25 anni, nato a Zevio, cresciuto a Colognola ai Colli e migrato, a 15 anni, verso quella Trentino Volley che l’ha fatto capitano, leader, uomo da battaglie e divoratore di libri. «Sono del parere che i figli, specialmen­te oggi, debbano uscire di casa il prima possibile. Da genitore ne soffri, certo, però l’indipenden­za è una palestra di vita e bisogna imparare ad arrangiars­i».

Papà Cristiano è un ex pallavolis­ta, tanta serie D, massimo B1, ora si diverte col beach-volley e lavora nell’azienda di famiglia (ingrosso di prodotti per la detergenza). «Sono stato il primo allenatore di Filippo. Alla Homo Ludens di Colognola, una polisporti­va che oggi non c’è più. Oggi lui è a Rio, ma ieri è partito da lì». ù

Da un piccolo puntino dell’est veronese. «Sì. Poi lo notò l’allora ds della Trentino, Riccardo Micheletto. A dire il vero ci fu un contatto anche con Verona, all’epoca Marmi Lanza, ma di là garantivan­o appartamen­to, scuola, soldini per le spese e la chance in uno dei club più importanti d’Italia». Ci fu, anche, una sliding-door. «Filippo partì col rugby. Era forte e grosso. Troppo: in pratica gli altri compagni erano poco allenanti. Così passò alla pallavolo».

La tv, in diretta, racconta l’emozione di Filippo, dei Blengini boys, di un 3-2 sugli Stati Uniti intagliato col cuore, smarrendos­i e ritrovando­si. Più che una partita, un girone dantesco. Quando attacca, la partita, Cristiano fa: «Sta andando bene, l’Olimpiade di Filippo. Bravo in ricezione, da sempre il suo lato forte. Vediamo com’è oggi». È un Lanza teso, all’incipit di Italia-Usa. «Mamma mia», capisce Cristiano. Però due schiaccion­i che pesano, nel primo set (3028). «Lui è uno che se sbaglia, la palla dopo non la sbaglia mai». Cicca una battuta, Filippo, nel secondo set. «Lì, al servizio, è incostante. Ma quando l’azzecca devono rispondere spostandos­i indietro: non batte veloce, ma potente».

Strappano l’1-1, gli americani. Il terzo set è una depression­e (9-25). Nel quarto, la rinascita, c’è tanto Filippo, vedi il muro strepitoso del 21-22, che spaventa gli yankee e spiana al 25-22. Quindi il tie-break: un punto mattone, quello del 5-5, e le braccia al cielo sul 15-9. Sul divano di Caldiero siede anche lo zio Davide: «Stappiamo!». Stappa bottiglia e pianto, papà Cristiano. In Brasile, al seguito di Filippo, brindano mamma Maddalena (che vive a Colognola) e la cugina Giulia. Incollate ad altri telescherm­i le sorelle Andrea e Sara. Dalla Croazia (ferie) giungono i selfie dei nonni Bruno ed Elisa, 90 e 89 anni, maglia azzurra col numero 10, quello di Filippo.

Lui, Filippo Lanza, aveva messo nella valigia per il Brasile un libro di Gabriel García Márquez, «Dodici racconti raminghi». A ramingo, adesso, ci va anche la sua fantasia. Che poi viri verso l’oro o l’argento, è comunque andata lontana.

La dedica Al mio tifoso preferito che mi ha insegnato a non arrendersi mai Il ricordo Sono stato io il primo allenatore di Filippo È partito da Colognola

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(Foto Sartori) L’urlo di gioia Cristiano Lanza, papà di Filippo, azzurro di volley, esulta al punto decisivo dell’Italia contro gli Usa che vale l’accesso alla finale olimpica. A sinistra, mostra orgoglioso le foto del figlio
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