Treviso apripista regionale In Veneto 12 riti in un mese Primi «ribelli» nel Carroccio
Ci sono Gino e Lorenzo, che non vedono l’ora di condividere con il mondo un’emozione attesa per una vita. Ci sono Simone e Luca, che hanno deciso di metterci la faccia partecipando, con tutti i loro 500 invitati, a un format di Rai Tre contro l’omofobia.
Ci sono anche, però, le storie di chi ha deciso una formula decisamente più soft, lontano dai riflettori, dai fotografi e dai titoli di giornale. Perché il matrimonio ognuno lo vive come meglio crede, esternando la gioia o vivendo il momento nel modo più intimo possibile. Il Veneto sarà anche partito in ritardo rispetto alle altre Regioni (Emilia Romagna e Piemonte sono il primo agosto) ma pare intenzionato a recuperare: in meno di un mese, tra le sette province, dodici coppie si uniranno grazie alla legge Cirinnà.
I primi, un po’ a sorpresa, sono stati loro: due quarantenni di Sacile che il 16 agosto hanno scelto Vittorio Veneto, per celebrare l’unione. Hanno informato solo parenti e amici più cari, scegliendo una cerimonia riservata.
«Essere i primi non fa nessun effetto particolare, questo ormai è il futuro. – sottolinea l’assessore al Bilancio Giovanni Napol, che ha celebrato l’unione - Fra un anno un caso del genere non farà più notizia, ed è un bene». Dopo la trascrizione di oggi e la cele- del 4 settembre a Verona, verrà il Veneziano: a Mira, il sindaco Alvise Maniero coronerà il sogno di due ragazze. A Fossò, le prime due settimane di settembre, le coppie in lista d’attesa sono addirittura tre, mentre a Spinea, Gino Tagliapietra e Lopartite renzo Bagato, 65 e 70 anni, non stanno più nella pelle per quel giorno atteso per 41 anni. Quel giorno sarà il 3 settembre, lo stesso scelto dalla coppia polesana Simone Bovolenta e Luca Vettorello. I due hanno scelto Canaro e non più a Rovigo come previsto all’inizio. Per loro, un maxi ricevimento con più di 500 invitati, che verrà seguito dal programma di Rai 3 «Finalmente mi sposo», a Villa Breda, l’ex «Blue Sugar»di Zucchero Fornaciari.
A Padova e Vicenza, invece, ancora nessun nome in lista. A quanto pare, però, è solo questione di tempo, soprattutto nel capoluogo berico , dove le unioni civili potranno essere celebrate dal 5 settembrazione bre. «Invitiamo chi non riuscisse a registrare le unioni civili nel proprio Comune, magari per pregiudizi politici, a venire a Vicenza, noi qui facciamo a gara a chi celebrerà la prima unione», annuncia l’assessore Filippo Zanetti.
Ma la corsa alle nozze gay è appena all’inizio: a Treviso ci sono quattro coppie (due di uomini e altrettante di donne) che hanno fatto richiesta ufficiale e sono in attesa dell’ufficializzazione delle date.
Un fermento che poco piace alla Lega, ferma sull’opposizione e l’obiezione di coscienza. La voce fuori dal coro è quella di Marzio Favero a Montebelluna che ha già annunciato di non volersi opporre alla legge. Una posizione che mette in imbarazzo il Carroccio ed il suo segretario regionale Gianantonio Da Re.
«Marzio ha libertà di scelta, è un amministratore e ne ha il diritto, ma la linea della Lega è un’altra.
I nostri primi cittadini sono contrari e cercheranno ogni strumento per evitare che la pratica sia attuata, per quanto possibile».