Corriere di Verona

Treviso apripista regionale In Veneto 12 riti in un mese Primi «ribelli» nel Carroccio

- di Davide Tamiello

Ci sono Gino e Lorenzo, che non vedono l’ora di condivider­e con il mondo un’emozione attesa per una vita. Ci sono Simone e Luca, che hanno deciso di metterci la faccia partecipan­do, con tutti i loro 500 invitati, a un format di Rai Tre contro l’omofobia.

Ci sono anche, però, le storie di chi ha deciso una formula decisament­e più soft, lontano dai riflettori, dai fotografi e dai titoli di giornale. Perché il matrimonio ognuno lo vive come meglio crede, esternando la gioia o vivendo il momento nel modo più intimo possibile. Il Veneto sarà anche partito in ritardo rispetto alle altre Regioni (Emilia Romagna e Piemonte sono il primo agosto) ma pare intenziona­to a recuperare: in meno di un mese, tra le sette province, dodici coppie si uniranno grazie alla legge Cirinnà.

I primi, un po’ a sorpresa, sono stati loro: due quarantenn­i di Sacile che il 16 agosto hanno scelto Vittorio Veneto, per celebrare l’unione. Hanno informato solo parenti e amici più cari, scegliendo una cerimonia riservata.

«Essere i primi non fa nessun effetto particolar­e, questo ormai è il futuro. – sottolinea l’assessore al Bilancio Giovanni Napol, che ha celebrato l’unione - Fra un anno un caso del genere non farà più notizia, ed è un bene». Dopo la trascrizio­ne di oggi e la cele- del 4 settembre a Verona, verrà il Veneziano: a Mira, il sindaco Alvise Maniero coronerà il sogno di due ragazze. A Fossò, le prime due settimane di settembre, le coppie in lista d’attesa sono addirittur­a tre, mentre a Spinea, Gino Tagliapiet­ra e Lopartite renzo Bagato, 65 e 70 anni, non stanno più nella pelle per quel giorno atteso per 41 anni. Quel giorno sarà il 3 settembre, lo stesso scelto dalla coppia polesana Simone Bovolenta e Luca Vettorello. I due hanno scelto Canaro e non più a Rovigo come previsto all’inizio. Per loro, un maxi riceviment­o con più di 500 invitati, che verrà seguito dal programma di Rai 3 «Finalmente mi sposo», a Villa Breda, l’ex «Blue Sugar»di Zucchero Fornaciari.

A Padova e Vicenza, invece, ancora nessun nome in lista. A quanto pare, però, è solo questione di tempo, soprattutt­o nel capoluogo berico , dove le unioni civili potranno essere celebrate dal 5 settembraz­ione bre. «Invitiamo chi non riuscisse a registrare le unioni civili nel proprio Comune, magari per pregiudizi politici, a venire a Vicenza, noi qui facciamo a gara a chi celebrerà la prima unione», annuncia l’assessore Filippo Zanetti.

Ma la corsa alle nozze gay è appena all’inizio: a Treviso ci sono quattro coppie (due di uomini e altrettant­e di donne) che hanno fatto richiesta ufficiale e sono in attesa dell’ufficializ­zazione delle date.

Un fermento che poco piace alla Lega, ferma sull’opposizion­e e l’obiezione di coscienza. La voce fuori dal coro è quella di Marzio Favero a Montebellu­na che ha già annunciato di non volersi opporre alla legge. Una posizione che mette in imbarazzo il Carroccio ed il suo segretario regionale Gianantoni­o Da Re.

«Marzio ha libertà di scelta, è un amministra­tore e ne ha il diritto, ma la linea della Lega è un’altra.

I nostri primi cittadini sono contrari e cercherann­o ogni strumento per evitare che la pratica sia attuata, per quanto possibile».

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Felici Gino e Lorenzo, di Spinea

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