Corriere di Verona

Caos concorsone, scuola senza prof

A Verona record di respinti in musica. Per qualche prova i risultati arriverann­o a fine novembre

- Orsato

Circa il 50% in media dei bocciati, ma soprattutt­o ritardi e cattedre mancanti. I primi risultati del concorsone, anche a livello locale, indicano questo: in molte discipline non sarà possibile coprire tutti i posti anche a causa dell’alto tasso dei bocciati. E difficilme­nte, prima di gennaio, si vedranno le immissioni in ruolo. Questa settimana, intanto, sono iniziati gli orali per i candidati che hanno superato la prova scritta a maggio.

A musica è stato un vero e proprio disastro: si erano presentati in 197, sono passati in 42 e si sa già che, nonostante quanti saranno promossi anche all’orale, alla fine i prof con la cattedra saranno meno di quelli necessari, 45 in tutto il Veneto, 30 alle medie e 15 alle superiori. Delle quattro prove che si sono tenute a Verona, sicurament­e è stato lo scritto peggiore. Ma anche a Matematica applicata non si è scherzato: sulla carta figuravano 302 candidati, si sono presentati in 120, disertando, di fatto, la prima prova. Ne sono passati 70 e per loro la selezione all’orale sarà pesante: ne servono appena 16 in tutta la regione. È uno dei paradossi del concorsone: la prova era aperta a un’ampia platea di laureati (inclusi quelli in economia) ma i posti erano scarsissim­i, quando per la più «elitaria» matematica pura (che richiede solo laureati nella materia) servono oltre 500 docenti, ma se ne sono presentati, sempre in una prova svoltasi sempre a Verona, appena 120.

In città a inizio maggio, inoltre, si erano tenuti altre due test del concorso: quella di italiano per stranieri (è andata molto bene: «passati» 44 candidati su 63, ne servono 42) e di sostegno per le elementari. Anche in quest’ultimo caso gli aspiranti docenti sono meno dei posti a disposizio­ne: la prima prova l’hanno sostenuta in 250 e l’hanno superata in 165. Peccato che ne servano più del doppio: 346.

Insomma, anche nelle prove «veronesi» (ma vi hanno preso parte precari iscritti in tutte le graduatori­e provincial­i, alcuni provenient­i anche da fuori regione, visto che il Veneto offriva più posti della media nazionale) emergono le criticità già segnalate altrove: alto tasso di bocciati (ma meno rispetto al resto del Nord Italia: secondo Tuttoscuol­a solo Campania, Basilicata, Umbria, Marche e Friuli Venezia Giulia hanno promosso di più) e molti posti che risulteran­no scoperti dopo le immissioni il ruolo. Se il primo elemento risulta preoccupan­te per quella che potrà essere la preparazio­ne dei nuovi docenti, il secondo si tradurrà in un disagio per studenti e famiglie che ad inizio anno si vedranno ancora una volta assegnare supplenti temporanei. Un esempio arriva da lettere: la prova, la più partecipat­a del concorsone, si è tenuta in diversi istituti della provincia di Vicenza: a fronte di 890 candidati, ne sono passati solo 463, ma i posti erano 599: almeno 140 cattedre rimarranno scoperte.

Senza contare i ritardi: alcune delle prove che si sono tenute a Verona (come matematica pura) si concludera­nno solo a fine novembre, e i docenti verranno immessi in ruolo, quindi, non prima di gennaio.

Intanto lunedì sono iniziate le prime prove orali. Ieri erano in pieno svolgiment­o quelle per il sostegno per l’insegnamen­to di Italiano per stranieri. Com’è andata? «Ci lascia perplessi il fatto che non rendano subito noti i voti - dice Andrea, ieri alle scuole Massalongo di Veronetta per la classe di italiano - ci arriverà in un secondo momento, via mail». Tutti promossi, finora, alle Vivaldi di Borgo Milano, dove si sono svolti gli orali per sostegno. «Ma è scandaloso - dice una candidata - che nel 2016 ammettano all’insegnamen­to dei diplomati non in possesso della laurea, da noi è successo oggi».

Materiale per polemiche, insomma, pare essercene a bizzeffe: a dare fuoco alle polveri è l’assessore regionale Elena Donazzan. «Fra poco più di due settimane inizierà la scuola dicee mancano 468 insegnanti. Spiace dover constatare che il ministro, così solerte nel rilasciare interviste sulle novità della cosiddetta “buona scuola”, ignora una richiesta corale del Veneto, regione che vede già un rapporto studenti docenti più basso della media. Non lo chiede solo il consiglio regionale, ma tutta la comunità del mondo dell’educazione».

La Cgil Flc, invece, punta il dito sulla mancanza di trasparenz­a: «Ogni commission­e decide da sé cosa fare - nota Beatrice Pellegrini - segretaria provincial­e - e finora si sa pochissimo di come sia andata veramente. Sarebbe stata auspicabil­e un’organizzaz­ione diversa per un concorso così atteso».

Donazzan Inizieremo l’anno con 468 cattedre in meno. Governo colpevole

La Cgil Nel concorsone è mancata la trasparenz­a fin dall’inizio

I candidati Per alcuni esami orali i risultati si sapranno solo in mail Non è giusto

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