Nubifragio, richiesta danni agli uffici entro il 16 settembre
Chi è stato vittima del nubifragio che ha colpito Verona nella notte tra il 27e 28 luglio e ha subito gravi danni alla propria casa o alla propria azienda faccia domanda di rimborsi più in fretta che può.
Quella notte, sulla città si scatenò un inferno d’acqua, grandine e vento. Dalle 22,30 a mezzanotte il vento soffiò a oltre 62 chilometri orari mentre i fulmini cadevano a una media di 80 al minuto. E mezz’ora più tardi, la replica. Adesso, appunto, si può chiedere il rimborso dei danni subìti, dopo che la Regione Veneto ha concesso lo stato di calamità naturale. Le domande, corredate da tutta la documentazione secondo le indicazioni (presenti anche sulle pagine internet della Protezione Civile di Verona), dovranno essere consegnate o spedite con raccomandata A/R entro il 16 settembre al Protocollo Generale del Comune di Verona, piazza Bra 1, per essere trasmessi alla Regione Veneto entro il termine del 19 settembre.
Poiché il 16 settembre cade di venerdì (e i plichi vanno inviati a Venezia entro il lunedì successivo), è vivamente consigliato di inviare tutto almeno qualche giorno prima.
La Regione Veneto ha pubblicato sul proprio portale (al link http://www.regione.veneto.it/web/protezione-civile/superamento-dell-emergenza) la modulistica e le istruzioni per la compilazione delle richieste.
In quella terribile notte, tra le strutture pubbliche colpite ci furono il Bentegodi (dove saltò l’illuminazione) e il Palazzetto dello Sport, con una devastazione del parquet del campo di gioco, per il quale Palazzo Barbieri chiederà adesso un adeguato aiuto economico a Venezia. Sempre in quelle ore, danni negli scantinati allagati, nelle case, ma anche negli ospedali e all’aeroporto Catullo. Qualcuno aveva circolato addirittura in canotto a Portoni Borsari, altri avevano dovuto salire sul tettuccio dell’auto , ad esempio sulla bretella della T4 che era rimasta chiusa fino alla tarda mattinata del giorno dopo. Danni seri anche negli ospedali: a Borgo Trento era stata invasa un’area del centro prelievi. Sulle strade cittadine, in via Donati era crollato un muro di contenimento causando una frana e c’erano stati smottamenti in via San Leonardo, in via Vigasio, via Monte Novegno e via Coni Zugna. Un vero inferno, insomma. Per il quale adesso si chiede un aiuto pubblico. Che ci si augura sollecito e adeguato.