Corriere di Verona

E Da Re porta la Lega nelle piazze «Non garantisco cortei pacifici»

Migranti, si comincia da Verona. Pd e M5S: «Fomenta gli animi»

- Nicola Zanetti

«Ora basta, passeremo alle vie di fatto. E stavolta non potremo garantire azioni pacifiche, perché la gente è al limite. Se le situazioni dovessero degenerare non ne rispondere­mo». A delineare lo scenario tutt’altro che rassicuran­te non è un militante qualsiasi della Lega, ma il suo segretario regionale. Dal quartier generale della Marca Gianantoni­o Da Re sceglie l’attacco frontale per reagire alla situazione dell’emergenza migranti e alle ipotesi di nuovi arrivi a breve: dopo il raduno di Pontida tra il 16 e il 18 settembre, il Carroccio veneto darà il via a una stagione di cortei e sit-in senza precedenti. A fare da apripista una manifestaz­ione generale a Verona, chiamando a raccolta i sindaci di ogni provincia, non solo leghisti. «Tutti gli uomini e le donne di buona volontà, chiunque sia stufo di assistere a questa invasione perpetrata dal governo senza interpella­re il territorio», annuncia Da Re.

A seguire, una raffica di proteste organizzat­e davanti alle prefetture e ai punti caldi della Regione, da Bagnoli a Cona, da Oderzo a Casier. Le zone degli hub, delle concentraz­ioni di massa. Cortei e azioni con il sangue agli occhi. «Il punto di rottura è superato – tuona Da Re –. Abbiamo sempre garantito nelle nostre azioni il rispetto della legge. Ma se la legge non difende i cittadini ci regoleremo di conseguenz­a». Parole durissime e rischiose: non c’è il pericolo di esasperare gli animi? «Mi denuncino pure. Le persone sono già esasperate e solo chi vive nei palazzi fuori dal mondo non se ne è reso conto. I veneti hanno paura di fronte ad assembrame­nti continui di centinaia di profughi calati dall’alto a spese nostre. La prima cosa da fare è opporsi ai prefetti conniventi. Sono diventati i nemici del popolo».

Alzare il livello di scontro? Evocare la piazza? Non ci stanno Pd e MoVimento 5 Stelle. «Quello di Da Re e della Lega è un atteggiame­nto irresponsa­bile - dice Alessandra Moretti, capogruppo del Pd in consiglio regionale -. Chi governa dovrebbe trovare soluzioni, ma la Lega non vuole sia risolto il problema né trovare soluzioni, tende invece ad alimentare le polemiche e il livello di scontro, perché è espression­e di quel modo di comportars­i e di fomentare la piazza».

La via della piazza non piace e spaventa, insomma: «Non ho mai visto né da parte della Lega né da parte del governo regionale - insiste la Moretti - l’intento di garantire la sicurezza dei cittadini tanto evocata anche da Da Re, se non andando alle fiaccolate. Dovrebbero essere in prima linea col prefetto e il governo per garantire i veneti, e invece alzano muri e non è così che si risolve il problema. Ma del resto loro questo vogliono: che il problema non si risolva anzi aumenti sempre di più per ottenere il consenso che vanno cercando». D’accordo che la via della piazza sia quella sbagliata anche Jacopo Berti, consiglier­e regionale grillino: «Queste sono boutade da bar senza senso che acuiscono gli scontri tra poveri, non risolvono i problemi e dimostrano l’incapacità della Lega di gestire un problema - dice - che è tra i più importanti che abbiamo in questo momento».

La soluzione, secondo Berti, «non è evocare i forconi o i fucili in piazza», ma «abbracciar­e le proposte concrete che come MoVimento abbiamo avanzato, l’Italia dovrebbe fare questo in sede europea : prima di tutto bisogna superare il regolament­o di Dublino. Non può essere che su cento stranieri che arrivano in Italia tutti e cento restino nel nostro Paese. Ci vuole una ridistribu­zione tra tutti i Paesi europei, è un problema Paneuropeo e non si può continuare a fare la ruota di scorta. Noi, pur non essendo al Governo, le nostre proposte le abbiamo fatte. Cosa fa la Lega Nord a Roma oltre che scaldare la sedia?».

Gianantoni­o Da Re Bisogna opporsi ai prefetti conniventi che sono diventati i nemici del popolo

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