Lascia la Regina delle Dolomiti Il finanziere che indagò sugli scandali della Conca ampezzana
Con il conferimento del «Campanile di Bronzo» consegnatogli ieri mattina dalle mani del commissario De Rogatis, il maggiore Leonardo Landi lascia ufficialmente il suo incarico a Cortina. Lui che da romano nella Regina delle Dolomiti ci veniva solo in vacanza si è ritrovato a fare i conti con tutta quella schiera di nababbi col vizietto di evadere e che sono stati smascherati dall’agenzia delle entrate la notte del 30 dicembre 2011. Per lui erano passati solo quattro mesi nella Conca da quella fatidica notte che portò brutalmente l’immagine della Regina a essere quella di un rifugio di evasori. «Quell’idea fortunatamente è cambiata. All’epoca ritengo fu strumento per creare uno stereotipo da utilizzare all’occorrenza. A cambiare è stata soprattutto la consapevolezza da parte della popolazione di rivestire un ruolo di attori protagonisti sulla scena nazionale e non solo in Veneto. Questo senso di responsabilità ha contribuito a far sì che la cittadinanza comprendesse a fondo i ruoli dell’amministrazione finanziaria e, nel nostro caso specifico, della guardia di finanza a tutela degli onesti» spiega Landi. Di certo Cortina dimenticherà difficilmente le cinque grosse inchieste giudiziarie che lo stesso maggiore condusse negli uffici del Comune. Fra queste quella che portò l’ex sindaco Andrea Franceschi a vivere in esilio nella vicina San Vito e, ultima fra tutte, quella della presunta affittopoli ampezzana. «Spero che Cortina leghi il mio nome e quello dei miei militari alla passione e alla determinazione con la quale ciascuno di noi sia in ambito di polizia tributaria quanto di soccorso alpino, ha profuso ogni giorno». Dal venerdì lascerà definitivamente il suo incarico a Cortina per andare a Roma. «Sarà una doppia sfida: sotto il profilo professionale per lo specifico ruolo che andrò a ricoprire e perché, da romano, dopo venti anni, vado finalmente a lavorare nella mia città».