Il bimbo islamico: «Farò il kamikaze»
Si disegna con addosso esplosivi in un Centro estivo del Comune. Indaga la questura
Nessun allarmismo, ma l’episodio fa riflettere. Un bambino tra i 7 e gli 8 anni d’età, marocchino e di religione islamica, ha disegnato un ragazzino (probabilmente rappresentando se stesso) munito di esplosivi e pronto a farsi saltare per aria. «Da grande voglio fare il kamikaze», ha poi detto all’educatore del Centro estivo (Cer) del Comune di Verona che ha segnalato l’episodio e allertato la questura. La famiglia non risulterebbe radicalizzata.
Nessun allarmismo, certo. Ma l’episodio è di quelli che devono fare riflettere. Un bambino tra i 7 e gli 8 anni d’età, marocchino e di religione islamica, ha disegnato un ragazzino (probabilmente rappresentando se stesso) munito di esplosivi e pronto a farsi saltare per aria, come un autentico kamikaze di quelli che riempiono da mesi le cronache giornalistiche e televisive sul tema del terrorismo. «Da grande voglio fare il kamikaze», ha spiegato agli educatori del Cer (Centro Estivo Ricreativo) della zona nord della città di Verona, che hanno subito avvertito il Comune. «Con la necessaria delicatezza - ha spiegato l’assessore comunale all’Istruzione Alberto Benetti– gli educatori sono subito intervenuti, parlando della cosa, con la massima tranquillità possibile, prima col bambino e poi con la famiglia».
L’episodio è stato poi denunciato all’autorità giudiziaria, che adesso sta conducendo le relative indagini. «Un sintomo – ha aggiunto l’assessore – di quante e quanto complesse siano le problematiche in questo settore e in questo periodo: probabilmente un episodio legato a discorsi sentiti dal bimbo in casa e forse ancor più alle immagini viste in tv. Ma di questi tempi…»
Dalla Questura viene confermata la segnalazione ricevuta da Palazzo Barbieri sulla vicenda, così come vengono confermate le relative, immediate indagini, dedicate ovviamente più alla famiglia che al bambino. Dagli approfondimenti svolti, peraltro, non sarebbero emersi elementi significativi né di una particolare «radicalizzazione» né di vicinanze ad ambienti estremistici da parte dei genitori. E sempre da ambienti giudiziari si apprende che nel disegno non sarebbe indicata una vera e propria «cintura da kamikaze» ma altri tipi di esplosivi, in un tipo di schizzo infantile peraltro purtroppo frequentissimo, visto che basta andare su Google per trovarne in grande quantità.
Più che probabile quindi, concordano sia da Palazzo Barbieri che dagli ambienti investigativi, che si tratti solo della fantasia sovreccitata di un bimbo che (come accade peraltro a moltissimi suoi coetanei non islamici) sia rimasto impressionato dalle discussioni sentite dai genitori e dalla pletora d’immagini che appaiono ogni sera sugli schermi televisivi. L’intervento degli educatori del Centro estivo, ampiamente elogiati ieri dall’assessore, potrebbe già essere servito a rassicurare il piccolo, anche se il grosso del lavoro educativo spetterà naturalmente alla famiglia.
L’episodio non sembrerebbe essere inedito, a quanto assicurano gli esperti del mondo dell’educazione. «Se ne contano decine all’anno, esclusivamente tra i bambini delle elementari» spiega Giuliana Guadagnini, psicologa dell’Ufficio scolastico territoriale. «Anche
Benetti Episodio forse legato a quanto il bimbo vede in tv La psicologa «Purtroppo non è un caso isolato. E lo fanno spesso anche i bimbi di famiglie italiane»