Andrea e Franco: Salvatores e il film sulla loro storia
La storia degli Antonello, best seller di Ervas, protagonista sul grande schermo
Sarà Gabriele Salvatores a portare sul grande schermo una storia tutta veneta, quella di Franco Antonello di Castelfranco e di suo figlio «speciale» Andrea e il loro viaggio in moto negli Stati Uniti. Una vicenda vera, realmente accaduta, narrata in «Se ti abbraccio non avere paura» dalla penna acuta del trevigiano Fulvio Ervas, poi diventata caso letterario (24 ristampe tra Italia e estero) e ha trasformato Franco e Andrea in star della tv e dei social.
L’adolescente autistico che, a dispetto di ogni consiglio dei medici, parte in moto con il papà Franco per un lungo viaggio di tre mesi, tra Stati Uniti e Sud America, ha fatto capire a milioni di persone quanto bisogno di «normalità» e di vita vera abbiano questi ragazzi. Un’avventura che ha rivelato il mondo e la sensibilità dei ragazzi autistici, persone affamate di esperienze, affetto e allegria, non malati da rinchiudere in istituti. Quel viaggio è stato solo l’inizio per Franco e Andrea, poi il libro, le interviste, la tivù, l’immenso seguito sui social. E il miracolo di fare parlare dell’autismo, e delle famiglie che si trovano sole (e spesso isolate) ad affrontare la vita con bambini e ragazzi speciali.
E ora il film, firmato da Salvatores. Il titolo sarà «Strangers in Paradise», sarà girato in gran parte negli Stati Uniti, dove si è svolto il viaggio in moto di papà Franco con Andrea. Sceneggiatura del padovano Umberto Contarello (che ha già vinto l’Oscar con il film «La grande bellezza» di Sorrentino), insieme alla compagna Sara Mosetti. Produzione Indiana Production Company. È lo stesso Salvatores a dare la notizia, nel suo sito. E l’Istituto Luce immediatamente rilancia, confermando l’ ufficialità al progetto e l’imminente ciak. Le riprese inizieranno nel 2017, appena Salvatores avrà finito di girare il sequel di «Il ragazzo invisibile».
La notizia ha travolto come un uragano anche l’autore del best seller. «Sono molto contento - dice Ervas - . A 30 anni dalla morte di Parise, il Veneto dimostra che non è una terra di rozzi, gretti, razzisti e attaccati ai soldi, come spesso ci dipingono. Ma è invece un terreno fertile di narratori ricchi di immaginazione e di storie che conquistano. Ed è il Veneto che ha rivoluzionato negli ultimi anni la narrazione del dolore, aprendo un nuovo filone che racconta la malattia partendo dal corpo, non come stato metafisico: storie che si innestano nella vita di tutti e insegnano l’accettazione, rendono normali anche vicende speciali e ragazzi fuori dagli schemi».
Top secret la scelta degli attori protagonisti. Salvatores sta selezionando importanti nomi del cinema sia italiani che di Hollywood e sul cast c’è il massimo riserbo. «A chi avrei affidato io i ruoli principali? Ma naturalmente a Franco Antonello e ad Andrea - fa sapere Fulvio Ervas - . Sarebbero perfetti nel ruolo di sè stessi. In tivù hanno bucato lo schermo. Non sono attori professionisti, certo, ma chi meglio di loro?».