Si tuffa tra le gondole, prima multa (da 50 euro) dell’estate cafona
Ceco sorpreso dai vigili in piazza San Marco. E «Airbnb» ora propone il vademecum
Si è tuffato tra le gondole del Molo di San Marco in una delle ore più caotiche, le 14, ma in pochi istanti la nuotata è stata interrotta. Il ventottenne della Repubblica Ceca non aveva infatti notato che i vigili stavano pattugliando l’area. Intervenuti prontamente, gli agenti lo hanno fatto uscire dal bacino di San Marco, lo hanno identificato e multato.
È la prima contravvenzione per violazione del divieto di balneazione nel salotto buono di Venezia, e il giovane ceco ha pagato i 50 euro senza battere ciglio. «Ha riferito di non aver idea che fosse proibito nuotare nei rii e nei canali, ha preso la multa senza protestare, si è recato al vicino sportello postale per versare i 50 euro di sanzione e subito dopo ha portato la ricevuta in commissariato», riferisce la polizia municipale.
Negli anni passati, i bagni in canale erano un fenomeno abbastanza isolato, ce n’erano, soprattutto nei giorni di acqua alta ma non con la frequenza di quest’anno. Nel 2012 un gruppo di inglesi si era tuffato in piena notte dal ponte di Rialto e, un anno dopo, nella nottata del Redentore, alcuni ragazzi americani avevano seguito l’esempio. Ora invece il tuffo è diventato una sorta di rito dell’estate veneziana.
D’altronde gli scatti delle nuotate in canale, sui social network, hanno un’enorme visibilità e la voglia di disubbidire alle regole e di imitare chi lo ha già fatto in nome di qualche istante di notorietà digitale, ha il sopravvento sul timore di scontrarsi con un’imbarcazione, come è successo due settimane fa al marinaio neozelandese che, tuffandosi da Rialto, ha centrato un taxi ed è finito in Rianimazione.
Il primo tuffo a diventare virale sul web è del 17 giugno, quando durante un anomalo evento d’acqua alta estivo, due ragazzi si sono gettati dal ponte della Paglia in rio della Canonica a San Marco. Da allora, non c’è giorno che non compaiano su internet filmati e foto di turisti in costume pronti a un bagno in laguna. Un mese fa, prima dell’esplosione del fenomeno e dell’inizio delle proteste dei veneziani contro la maleducazione dei turisti che pedalano tra le calli, le usano come wc a cielo aperto, imbandiscono picnic sui masegni e scambiano i canali per una piscina, proprio di fronte alla sede del Comune sul Canal Grande una pattuglia del servizio navigazione ha fermato e multato alcuni turisti immersi nell’acqua.
Di fronte a episodi sempre più frequenti di cafonaggine da parte dei visitatori della città, è nata l’idea di predisporre un vademecum di regole di comportamento specifiche per Venezia da pubblicizzare ovunque in città e soprattutto tramite il web, in particolare sui siti di prenotazione.
«Se il Comune ci chiedesse di inserire nella guida che inviamo a chi ha effettuato una prenotazione, alcune ragionevoli regole di comportamento non avremmo alcun problema a farlo», assicura Andrea D’Amico, regional director di Booking, il portale di prenotazioni turistiche più usato nel mondo.
Anche Airbnb è disponibile al confronto con l’amministrazione. «Già collaboriamo con altri Comuni, come Firenze, Amsterdam e Lisbona dice Alessandro Tommasi, manager di Airbnb Italia -. Abbiamo avuto già contatti con Venezia e ci è stato proposto di inserire un vademecum. Siamo disponibili ma per i numeri che abbiamo in città, andrebbero coinvolti anche altri portali». Le offerte di ospitalità in tutto il territorio veneziano sono circa 3.900 e nel 2015 meno di 300mila persone hanno soggiornato qui attraverso il sito di Airbnb. «Pochi rispetto ai quasi 30 milioni di turisti che arrivano a Venezia», sottolinea.
Ieri i vigili sono intervenuti anche per multare un cittadino cinese che stava nutrendo i piccioni in piazza San Marco e hanno fermato una finta figurante in abiti settecenteschi che chiedeva soldi in cambio di foto ricordo. Il costume è stato sequestrato e la donna sanzionata.
I vigili Il turista ha preso la multa senza obiettare e l’ha subito pagata
Booking Nessun problema: diremo ai turisti quali sono i divieti
Airbnb Pronti a inserire un vademecum delle regole per chi prenota