Vendemmia, l'anno del bianco e del «bio» Ed è boom di richieste per nuovi impianti
Le previsioni di Veneto Agricoltura: «Soffrono le uve nere, ma la qualità sarà ottima»
È a due facce il bilancio sulle previsioni vendemmiali 2016: cresce infatti la produzione a bacca bianca, mentre soffre un leggero calo quella a bacca nera, con picchi in negativo per il Merlot. Il motivo è presto detto. Da un lato i vitigni a bacca nera hanno sofferto maggiormente le malattie funginee che hanno preso piede dopo i mesi di maggio e giugno, caratterizzati da continue piogge. Dall’altro le superfici coltivate a bacca nera stanno lasciando spazio a quella bianca, in particolare alla Glera (+8%), al Pinot Grigio (+2%) e al Garganega.
Nel 42esimo focus presentato da Veneto Agricoltura, la vendemmia, che inizierà lunedì con una decina di giorni in ritardo rispetto allo scorso anno, sarà ottima dal punto di vista qualitativo, soprattutto se perdurerà l’andamento climatico di questo periodo fatto di giornate soleggiate e notti fresche, fondamentali per l’acidità e il colore delle uve. «È stata un’annata particolare - spiega il direttore di Veneto Agricoltura Alberto Negro -, iniziata con qualche difficoltà per l’alta piovosità, ma ora la situazione è decisamente migliorata. I rossi soffrono un po’ ma per il vino bianco le quantità sono in crescita e le ultime giornate ci fanno ben sperare anche per la qualità».
Nel 2015 in Veneto, sugli 81 mila ettari coltivati a vite, sono stati prodotti 12,5 milioni di quintali di uva pari a 9,7 milioni di ettolitri di vino, un quinto della quota nazionale. Che si tratti di vino di qualità lo confermano i dati dell’export, pari a 1,8 miliardi di euro ovvero il 34% del valore complessivo delle esportazioni nazionali.
Per fare un ulteriore salto di qualità, una delle ricette vincenti è quella di puntare a metodi di coltivazione meno impattanti dal punto di vista ambientale, riducendo al minimo l’uso di prodotti chimici. Il biologico è in crescita (a Venezia rappresenta quasi il 10% della produzione complessiva, seguita da Padova, 6%, e Treviso, 5%), ma secondo l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan, è arrivata l’ora di fare ulteriori passi avanti. «Il futuro in questo momento sembra roseo per il Prosecco, l’Amarone e Pinot grigio, per il quale stiamo portando avanti il percorso di riconoscimento doc - afferma Pan - ma lo sarà ancora di più se perseguiremo la strada di una viticoltura sempre più sostenibile. Gli agricoltori devono utilizzare tecniche che abbiano il minor impatto possibile sull’ambiente ed è per questo che a breve aprirò un tavolo con i presidenti dei consorzi per studiare sistemi e meccanismi innovativi in modo da utilizzare al minimo i prodotti chimici: dobbiamo garantire tranquillità a chi vive accanto ai vigneti».
Secondo le previsioni di Veneto Agricoltura, nel Bellunese la produzione crescerà del 5% rispetto al 2015. Nel Padovano sarà in linea con lo scorso anno ad eccezione del Merlot che calerà del 15% a causa di forti attacchi di peronospora larvata. A Rovigo ci si aspetta un aumento del 10% della produzione mentre a Treviso, con l’aumento della superficie vitata, Glera e Pinot Grigio porteranno a un incremento del 7% con un calo parallelo delle uve nere del 19%. Nel Veneziano la produzione stimata sarà superiore del 3% rispetto al 2015 mentre Verona dovrebbe mantenersi sugli stessi livelli della scorsa vendemmia. Infine a Vicenza nella zona Doc Colli Berici e Gambellara si stima una produzione in calo del 5%, nella Doc Breganze un aumento del 20%, una calo del 5% per la Garganella e del 10% del Pinot Grigio.
Rimane però preoccupante la «corsa al vigneto» legata al boom di richieste di nuovi impianti anche da parte di aziende finora attive in altri settori agricoli. Secondo i dati dell’Unione Italiana vini pubblicati su Il Sole 24 Ore in Veneto, a fronte di 805 ettari disponibili, sono state presentate richieste di nuove autorizzazioni all’impianto per 34.837, quasi il 60% di quanto richiesto a livello nazionale. «Si tratta di un dato virtuale - sottolinea Stefano Zanette, presidente del Consorzio di Tutela Prosecco Doc - visto che coi tagli lineari può essere assegnato al massimo un 40esimo di quanto richiesto. Di certo chi è nel sistema viticolo meriterebbe una priorità».
Negro I rossi soffrono un po’ ma per il vino bianco le quantità sono in crescita e la qualità sarà ottima
Pan Il futuro è una viticoltura tecnologica sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale
Zanette Sui nuovi impianti bisogna dare priorità a chi fa già parte del sistema viticolo