Bessa, l’ex baby prodigio da rilanciare «A Verona per costruire il mio futuro»
Potrebbe sostituire Viviani in regia: «Ma nasco come mezz’ala sinistra»
Nel 2012 era uno dei piccoli principi d’Europa. Con l’Inter, allenata da Andrea Stramaccioni, Daniel Bessa vinse la Next Gen Series, la Champions League delle squadre Primavera. Di lui, arrivato in Italia da adolescente, si dicevano mirabilie. Il suo tragitto, invece, non è più stato così luminoso: «Ho scontato i problemi seguiti a un infortunio – spiega –. E c’è voluto del tempo per recuperare fiducia. Ma adesso l’ho ritrovata. Sono a Verona per costruire il mio presente e il mio futuro».
Numero 24 di maglia, brasiliano di nascita ma con il passaporto sportivo (anche) italiano, Bessa è stato ingaggiato dall’Hellas dopo una lunga trattativa. L’Inter l’ha tenuto con sé per l’intero ritiro estivo. Infine, l’ha ceduto con la formula del prestito con diritto di riscatto obbligatorio, per 1.2 milioni di euro, alla diciottesima presenza in gialloblù: «Devo ringraziare l’Inter per quanto mi ha dato. Ho vissuto a Milano e lì sono cresciuto. Lo stesso ringraziamento che rivolgo al Verona, che ha creduto in me e che mi ha voluto fortemente e non in prestito secco. Mi è dispiaciuto non poter essere qui prima, ma ora mi sto inserendo».
Gli intrecci di mercato potrebbero consegnare presto a Bessa lo scettro del centrocampo dell’Hellas. Federico Viviani è sempre sul taccuino del Bologna – insieme a Filip Helander: il Verona riceverebbe in cambio un conguaglio economico oltre a Nicolò Cherubin e Deian Boldor, in un maxi-giro che è al vaglio –: se dovesse andare via toccherebbe a Bessa gestire la regia dell’Hellas.
Bessa che, dal canto suo, scaccia le indiscrezioni: «Viviani è un bravo giocatore ed è con noi. Per quanto mi riguarda, sono stato impiegato in diverse posizioni. E anche in questi primi giorni a Verona Fabio Pecchia mi ha fatto ruotare in diverse zone. Come mi vedo meglio? Da mezz’ala sinistra. Mi piace giocare facendo girare la palla, portandola avanti. Sono un calciatore tecnico, la mia passione, quando sono in vacanza, è il futsal, il calcio a 5, che in Brasile è popolarissimo. Mi diverto molto a praticarlo ed è utile per essere più veloci nella manovra, nella visione della giocata».
Domani l’Hellas debutterà in campionato, alle 20.30, al Bentegodi con il Latina: «Siamo pronti. La squadra è forte. Se sarà il Verona di Bessa? Non sarà il Verona di qualcuno in particolare, bensì di tutti. Il Verona di Pecchia, intanto, e il Verona di ogni giocatore. Il Verona, soprattutto dei tifosi. A proposito: con il Crotone ero in tribuna a seguire l’incontro. Beh, che supporto, quello che dà il pubblico. Da pelle d’oca, pazzesco».
Tra una chiacchierata sugli idoli avuti («Ronaldinho, quando era al Barcellona. E poi Andrea Pirlo, tra gli italiani. Ma il più grande di tutti resta Ronaldo, il Fenomeno») e un’investitura per Simoneandrea Ganz, suo compagno nell’ultima stagione a Como («Può segnare 16 gol, come l’anno scorso. I miei assist? Spero di farne tanti, ma non soltanto per lui»), Bessa sorride. C’è il Latina, e ancora due allenamenti prima dell’esordio nella nuova B.
Notizie dal campo: ieri Michelangelo Albertazzi è stato operato a Bologna al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Esito favorevole, ma la sua assenza si annuncia lunga. Lo stop previsto non sarà inferiore a cinque mesi. Per lui, quindi, arrivederci al 2017: se ne riparlerà a gennaio.