Corriere di Verona

Spese gonfiate per il Bacanal del Gnoco Condannati l’ex patron e altri cinque

Indebita percezione di erogazioni dal Comune, c’è anche la confisca. La difesa fa appello

- Di Laura Tedesco

Rimborsi «esagerati» per il Carnevale, spese «gonfiati» per il Bacanal: tutti colpevoli, perlomeno in primo grado. Ieri è cambiato il reato, non più truffa aggravata ai danni di Comune e Camera di Commercio, bensì indebita percezione di contributi da enti pubblici. A non variare, però, è la sorte dei sei imputati: il pm riteneva tutti responsabi­li e ieri nel pomeriggio il gup ha inflitto all’ex presidente storico Luigi «Ginetto» D’Agostino un anno e 4 mesi; a Walter Broffoni 6 mesi; allo storico segretario del Bacanal Roberto Simoncelli 8 mesi; a Marco Carazza 4 mesi e 20 giorni; all’ex Papà del Gnoco Andrea Perina e a Roberto Cazzanelli 3 mesi e 10 giorni.

Rimborsi «gonfiati» per il Carnevale, spese «pazze» per il Bacanal: tutti colpevoli, perlomeno in primo grado. Ieri è cambiato il reato, non più truffa aggravata ai danni di Comune e Camera di Commercio, bensì indebita percezione di contributi da enti pubblici. A non variare, però, è la sorte dei sei imputati: in mattinata, a coronament­o della propria requisitor­ia, il pubblico ministero Maria Beatrice Zanotti aveva argomentat­o la responsabi­lità penale dei sei imputati, nessuno escluso, a cominciare dall’ex presidente del Comitato del Bacanal del Gnoco, lo storico ex patròn Luigi «Ginetto» D’Agostino per cui aveva chiesto la pena più elevata, un anno e 6 mesi.

E per tutti, ieri pomeriggio, condanna alla fine è stata: con il rito abbreviato (che garantisce in caso di colpevolez­za lo «sconto» di un terzo sull’ammontare della pena finale), il giudice per l’udienza preliminar­e Laura Donati ha inferto all’ex presidente D’Agostino un anno e 4 mesi; a Walter Broffoni (l’unico a prendere parola in udienza, per rendere spontanee dichiarazi­oni circa la sua «estraneità da ruoli nel Comitato al momento dei fatti»)6 mesi; allo storico segretario del Bacanal Roberto Simoncelli 8 mesi; a Marco Carazza 4 mesi e 20 giorni; all’ex Papà del Gnoco Andrea Perina 3 mesi e 10 giorni; a Roberto Cazzanelli 3 mesi e 10 giorni.

Per la difesa, l’avvocato Massimo Galli Righi nella sua arringa aveva sottolinea­to «la totale assenza di dolo nell’operato di tutti i miei assistiti», mentre alla lettura del verdetto ha immediatam­ente annunciato ricorso in appello appena verranno depositate le motivazion­i della decisione. Non è finita qui perché, con il dispositiv­o che verrà motivato dal gup entro 15 giorni, è stata inoltre disposta la confisca di una cifra che in totale si attesta attorno a poco meno di centomila euro: gli imputati rischiano di vedersela prelevare in solido (ovvero tutti in egual misura)dai rispettivi conti e patrimoni personali. Si tratta peraltro di una somma che non andrebbe a beneficio delle casse comunali (erogatore dei contributi contestati e parte offesa nella vicenda, ma non costituito a giudizio) bensì allo Stato.

Quella sfociata ieri nel verdetto di primo grado è un’inchiesta che vedeva inizialmen­te implicate altre due persone: si tratta di Cesare Lofaro, l’ex cassiere, venuto a mancare; e di Gabriele Ren, dirigente comunale alla Cultura, la cui posizione è stata poi archiviata. In totale, gli inquirenti ipotizzano in questa vicenda la percezione di «indebiti contributi pari a 112mila euro dal Comune e 5mila euro dalla Camera di Commercio». Nell’atto di conclusion­e dell’inchiesta, si parlava di «bilanci non rispondent­i alla realtà», di «fatture e documentaz­ione contabile afferente a spese non ammissibil­i», di «falsi documenti di costo quali ad esempio schede carburante compilate ad hoc», di «fatture per spese asseritame­nte tenute per pranzi e cene relative agli attività dei comitati presso i ristoranti». Tra le accuse, quella di aver «omesso la percezione, a titolo di sponsorizz­azioni da soggetti privati, delle complessiv­e somme di 39mila 748 euro per il 2012 e di 37.965mila per il 2013». Per il solo D’Agostino, ci sono accuse di natura fiscale in quanto avrebbe emesso tra il 2012 e il 2013 un totale di 24 fatture «relative a operazioni inesistent­i». Ma «Ginetto» ha sempre urlato la sua innocenza: «Non ho mai rubato nulla».

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La tradizione Un momento di una recente sfilata del Venerdì Gnocolar, momento clou dello storico Bacanal

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