Corriere di Verona

Riforma della sanità, avanti con l’ipotesi delle 9 Usl

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VENEZIA Se qualcuno pensava che le pubbliche prese di posizione del presidente della commission­e Sanità Fabrizio Boron e del segretario regionale della Lega Gianantoni­o Da Re (cui andrebbe aggiunta quella «in privato» del predecesso­re di Da Re Gianpaolo Gobbo col governator­e Luca Zaia che da sempre ne ascolta i consigli) a favore delle 7 Usl potesse convincere la maggioranz­a ad un cambio di rotta sulla riforma della sanità in discussion­e da più di tre mesi in consiglio, si è dovuto ricredere quando ieri in aula ha preso la parola il capogruppo della Lega Nicola Finco: «Questa mattina - ha avvertito - c’è stata una riunione di tutti i capigruppo che sostengono Zaia e la decisione è che si va avanti con le 9 Usl. Ci possono essere opinioni diverse tra i consiglier­i (il riferiment­o è a Boron, ndr.) ma la linea politica viene decisa dai capigruppo, stop». A nulla sono valsi i tentativi dell’opposizion­e di scardinare Lega e Lista Zaia facendo ripetutame­nte riferiment­o ai malumori interni e rilanciand­o immaginifi­che intese sulla base delle Usl provincial­i. Così come non sono valsi a nulla gli attacchi diretti a Zaia («È un bugiardo» ha tuonato il dem Graziano Azzalin) o le sottolinea­ture su alcune storture come il passaggio di CavallinoT­reporti nell’Usl del Veneto Orientale (nonostante il parere contrario del Comune) o quello di Boara Pisani, da sempre gravitante su Rovigo, nell’Usl di Padova. A sera la maggioranz­a appariva ancora combattiva mentre l’opposizion­e ha dato evidenti segni di cedimento, soprattutt­o in casa Pd e M5s. L’impression­e è che la partita si deciderà entro la settimana per poi avviarsi alla rapida conclusion­e con l’approvazio­ne dei restanti (e assai meno contestati) articoli della riforma.

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