La giunta Brugnaro perde pezzi Si dimette per «troppo stress» il secondo assessore leghista
VENEZIA Alla fine non ce l’ha fatta più e ha mollato la giunta. Per «questioni personali» ieri sera alle otto e mezza di sera l’assessora al Commercio Francesca Guzzon ha presentato le sue dimissioni. «Stress, le incombenze di un assessorato a Venezia non sono cosa lieve e lei è giovane e deve pesare alla sua vita», spiega Sergio Vallotto, segretario della Lega.
Le dimissioni di Guzzon non sono state protocollate perché a quell’ora non c’era personale a Ca’ Farsetti per poterle vidimare e bollare. Una mail di due righe ha informato uffici e politici e la notizia si è propagata. Stamattina le dimissioni saranno protocollate e ci sarà anche giunta, già convocata per altri motivi; gli assessori attendono dal sindaco Luigi Brugnaro una riflessione sulla defezione della Guzzon e sul futuro politico della maggioranza fucsia e dei rapporti con la Lega, essenziali per la Città Metropolitana e nel dialogo con la Regione.
Le motivazioni personali furono anche il tema delle dimissioni della prima assessora al Commercio, sempre in quota Lega, Rossana Pavan. Radio Ca’ Farsetti parlò allora di uno scontro duro e ad alta voce nelle aule del palazzo. Lacrime se ne versano in politica e le urla si mettono alla voce «franco confronto». La Guzzon ha scelto la strada dell’assenza e per giorni non si è vista in giunta né nelle ultime commissioni, quella sui giochi o sul nuovo supermercato Alì al Lido. Per mettere spazio di riflessione tra la responsabilità assunte nei confronti del partito e quelle prese col governo della città sui temi più controversi nel rapporto politico tra i fucsia e la Lega: quinto referendum sulla separazione in primo luogo, ma anche laguna, scavo di nuovi canali, status speciale per Venezia. Ma non è una questione politica tra Carroccio e sindaco, assicura il segretario della Lega Vallotto. «È una questione personale – scandisce – Forse attiene alla difficoltà di non riuscire a reggere lo stress di un assessorato a Venezia ma nulla c’entra col discorso aperto dalla Lega con Brugnaro ed è avulsa dal tentativo di dialogo in corso».
Il tentativo di dialogo lo ha lanciato il segretario Veneto del Carroccio Gianantonio Da Re, che proprio ieri ha chiesto a Brugnaro un confronto sugli argomenti spinosi (Venezia, la Città metropolitana, il referendum), confidando di poter ritrovare l’armonia dei primi tempi. «Adesso è il momento per fare il punto – aveva detto Di sedersi al tavolo, capire le sue priorità, le nostre idee e trovare la quadra comune». Tra gli attriti che separano il sindaco civico di centrodestra dal partito che è al governo in Regione c’è il referendum sulla separazione: la Lega lo vuole e Brugnaro aveva firmato l’impegno a favorirne lo svolgimento ma ora lo ostacola.