Rubava gasolio ai camion dell’Amia
Dipendente denunciato e sospeso dal lavoro. Colto in flagrante dalla guardia di finanza
Qualche litro alla volta, lasciandone abbastanza nel serbatoio da consentire al camion della nettezza urbana di fare ancora qualche chilometro una volta finito il turno. Ma a lungo andare quei pieni di gasolio così frequenti, il mezzo molto spesso lasciato in riserva ai colleghi che gli subentravano, hanno finito per insospettire l’azienda, che ha avviato delle indagini interne.
Ci sono volute settimane per individuare il principale sospettato, quindi è stata allertata la Guardia di finanza, che l’ha scoperto con le «mani nella marmellata». È stato così denunciato un dipendente dell’Amia, l’azienda di servizi ambientali del gruppo Agsm. L’uomo avrebbe rubato alla propria azienda il gasolio necessario ad alimentare i camion della spazzatura per mesi. Il «modus operandi» è stato scoperto dai finanzieri in seguito a degli appostamenti. Fondamentale quello di una notte della scorsa settimana, su un terreno sterrato non distante da una piazzola di un distributore di benzina, in zona Palazzina. Lì è stato sorpreso dai militari mentre, con il favore dell’oscurità, travasava del gasolio dal serbatoio dell’automezzo in taniche da 25 litri di capienza, servendosi semplicemente di un tubo di plastica e di un imbuto. Un’operazione che deve aver compiuto regolarmente, come è stato dimostrato da una perquisizione a casa dell’uomo.
Nel suo garage, infatti, la Finanza ha trovato un serbatoio in acciaio contenente 825 litri di carburante, mentre poco lontano, erano accatastate decine di taniche vuote, dello stesso tipo utilizzato poco prima per il travaso. Una situazione, fa sapere il comando provinciale della Gdf, pericolosa per tutti coloro che risiedevano nella stessa abitazione dell’uomo, visto che lo stoccaggio di materiale altamente incendiabile in ambienti interni è severamente vietato. L’intero quantitativo di prodotto rinvenuto, 900 litri di gasolio in tutto, è stato sottoposto a sequestro, mentre il netturbino è stato denunciato per furto aggravato, in quanto commesso su un bene destinato a pubblico servizio. Ulteriori indagini sono in corso, si apprende sempre dal comando, per verificare se l’uomo avesse anche avviato una rete di vendita del prodotto sottratto al suo datore di lavoro e per stabilire da quanto tempo duravano i furti, anche se per ora si ipotizzano tre mesi. L’azienda di via Avesani non è stata a guardare. Il presidente, Andrea Miglioranzi fa sapere che si è già provveduto a sospendere dal lavoro la persona denunciata: ulteriori provvedimenti potranno essere presi una volta che si saprà l’esito del procedimento penale. L’uomo era stato assunto con la qualifica di operatore ecologico e - a quanto è noto - non aveva precedenti negativi sulla sua condotta professionale.