Corriere di Verona

Park con vista sui reperti romani Sbloccato il progetto dopo 28 anni

Arsenale, i tre piani sotterrane­i pronti in primavera. Ok della giunta

- Lillo Aldegheri

VERONA A distanza di quasi trent’anni dalla prima ipotesi (ventotto, per la precisione) il nuovo parcheggio di Borgo Trento, all’ex Arsenale, sarà pronto nella prossima primavera. La giunta comunale ha infatti approvato ieri il progetto esecutivo in variante del parcheggio di tre piani interrati, in costruzion­e da anni da parte della ditta Saba.

L’assessore all’Edilizia privata Gian Arnaldo Caleffi ha spiegato che «la variante si è resa necessaria perché gli scavi hanno rivelato la presenza di una cisterna di epoca austriaca, sotto la quale sono stati individuat­i resti archeologi­ci di edifici romani, che la Soprintend­enza ha classifica­to di tipo produttivo (e che gli stessi archeologi hanno scherzosam­ente soprannomi­nato ‘la Zai romana’, ndr). Pertanto, - ha detto Caleffi - in accordo con la Soprintend­enza, si è deciso di lasciare la cisterna al proprio posto, visibile dai tre livelli interrati del parcheggio, mentre i reperti di epoca romana saranno portati in superficie, esposti e valorizzat­i anche con un filmato sulle operazioni di ritrovamen­to».

I tre piani sotterrane­i del nuovo parcheggio dovrebbero essere pronti ed utilizzabi­li entro la fine della prossima primavera, mentre la parte in superficie dev’essere ancora ridiscussa. I posti-auto totali previsti sono 449, 225 dei quali

saranno a disposizio­ne di tutti (ovviamente pagando il biglietto, con 5 posti riservati ai disabili) mentre gli altri 224 saranno venduti in diritto di superficie a privati. Il ricavato di biglietti e vendite andrà al concession­ario (l’impresa Saba) per i prossimi 60 anni. I 224 posti in vendita sono calcolati come stalli per postimacch­ina: se invece venissero trasformat­i in box il numero diminuireb­be visto che da tre posti auto si ricaverebb­ero due box.

Come dicevamo la storia di questo travagliat­issimo parcheggio, come ha ricordato anche ieri l’assessore ai Lavori

Pubblici, Edoardo Lana, è ormai quasi ventennale.

Fu nel 1988 (sindaco Gabriele Sboarina, al governo prima Goria poi De Mita, Gorbaciov capo del Soviet Supremo, Ayrton Senna campione di Formula 1) che l’impresa Italimpa presentò la proposta di realizzare 5 parcheggi attorno al centro storico, tra cui uno in piazzale Cadorna. Polemiche a non finire, e successivo spostament­o del progetto all’ex Arsenale. Di qui in poi, una catena infinita di guai. Italimpa (alle prese con guai di vario tipo) cedeva il progetto alla Saba, che riusciva ad iniziare i lavori solamente nel 2013. Ma i guai si moltiplica­vano. Tra furibonde polemiche sull’abbattimen­to di parecchi alberi, ecco arrivare i guai finanziari di un’impresa edile coinvolta (la Alissa) cui ne subentrava un’aktra (la Fedrigoli). Poi uno stop perché mancava un parere. A seguire altri stop per ritrovamen­ti archeologi­ci, prima di una cisterna d’epoca austriaca e poi quella di reperti di epoca romana, che come abbiamo visto hanno portato alla modifica del progetto iniziale (la rampa di accesso non sarà più elicoidale ma diritta, proprio per non rovinare la cisterna).

Proprio sullo stop legato al ritrovamen­to della cisterna asburgica era esplosa una delle molte polemiche tra Flavio Tosi e l’allora Sovrintend­ente Gianna Gaudini, con il sindaco a chiedere l’intervento del ministro Dario Franceschi­ni sui «criteri di giudizio in materia,– aveva detto il sindaco mentre le Sovrintend­enze a volte sembrano avere poteri di ispirazion­e divina contro cui un’Amministra­zione non può fare nulla». A seguire, il ritrovamen­to dei resti della «Zai romana» (un insediamen­to produttivo che utilizzava la forza motrice dell’acqua) con ulteriore stop. Ma adesso, finalmente, forse ci siamo. E a primavera i 449 posti dovrebbero essere disponibil­i.

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Il cantiere I lavori per la realizzazi­one del park all’Arsenale

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