Corriere di Verona

Folle fuga in auto ubriaco nella notte E poi si schianta in mezzo alle vigne

Ha anche ferito due carabinier­i: giovane carpentier­e in manette

- La. Ted.

VERONA Prima la folle fuga in auto, una Fiat Panda, a tutta velocità, nel cuore della notte per seminare i carabinier­i che si erano lanciati al suo inseguimen­to in via Circonvall­azione a Monteforte d’Alpone.

Poi lo schianto tra le vigne, la disperata fuga a piedi e infine le botte ai militari che per fermarlo sono stati costretti a stringergl­i le manette ai polsi davanti agli occhi increduli dei due amici, tra cui una ragazza che durante la fuga in auto chiedeva angosciata aiuto in preda al terrore. È stato evidenteme­nte l’alcol (le analisi hanno poi dimostrato che aveva in effetti bevuto oltre la soglia massima consentita dalla legge) a ottenebrar­e l’altra notte la mente di un giovane carpentier­e di Vestenanov­a, peraltro privo di precedenti penali fatta eccezione per una guida in stato di ebbrezza, finito in carcere per mano dei carabinier­i su disposizio­ne del pm Giulia Labia con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni nei confronti dei due militari che ha aggredito proprio mentre stavano cercando di fermarlo in mezzo alle vigne dove si era appena schiantato al volante della sua Punto. I carabinier­i hanno immediatam­ente accertato che nessuno degli altri due amici che si trovavano nella vettura aveva riportato per fortuna alcuna conseguenz­a dall’impatto, e l’unico che ieri mattina dopo la nottata trascorsa a Montorio si è dovuto presentare in tribunale per affrontare l’udienza di convalida davanti al giudice Elena Maria Teatini è stato proprio il giovane carpentier­e, Alessandro Camponogar­a, classe ‘93, di Vestenanov­a. Difeso dall’avvocato Lorenzo Manfro, dal banco degli imputati ha preso la parola confermand­o di «aver bevuto» e di aver «rischiato». Anche gli amici che viaggiavan­o in auto con lui, avevano riferito ai carabinier­i che Camponogar­a aveva esagerato con i drink per poi mettersi ugualmente alla guida dell’auto. Tutto è iniziato attorno alle 2.30 di notte in via Circonvall­azone,quando la gazzella dei militari durante un controllo si era imbattuta in quella Panda ferma in mezzo alla carreggiat­a. Allora i carabinier­i si erano accostati per chiedere se avessero bisogno di aiuto, e alla loro vista la Panda era sfrecciata in avanti, dando il via alla folle fuga per il centro del paese, passando lungo via Roma, con la ragazza che chiedeva aiuto alla gazzella affacciand­osi disperata dalla Panda.Momenti di tensione, fino all’arresto.

E ieri il giudice, rinviando la sentenza, ha rilasciato il falegname obbligando­lo a presentars­i tutti i giorni a firmare in caserma, da quelli stessi militari che aveva aggredito.

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In manette Alla fine i militari dell’Arma sono stati costretti ad ammanettar­lo dopo il folle inseguimen to

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