Giallo del sub: barca «pirata», porti al setaccio
Malore o incidente: oggi l’autopsia che dovrà far luce sulla tragica fine del turista tedesco. Si cerano testimoni
LAZISE Un giorno di ricerche senza tregua, nei porti di tutto il Garda, nella speranza di trovare l’imbarcazione «colpevole» di una morte, quella del sub tedesco, che ancora resta avvolta nel giallo. La vana attesa che qualcuno, magari completamente in buona fede, dopo essersi ricordato aver avvertito qualcosa di anomalo mentre navigava, un rumore, oppure un brusco rallentamento compatibile con il contatto di un’elica contro un corpo sott’acqua, si presentasse in caserma.Invece occorrerà aspettare l’autopsia, disposta dal pm Giulia Labia nella giornata di ieri e che si svolgerà questa mattina, per fare luce sul decesso di Peter Franz Wismeth, il tedesco di 66 anni, trovato morto a poche decine di metri dal porticciolo di Lazise, nel pomeriggio di lunedì, con gravi ferite sul corpo, probabilmente causate da una barca a motore.
Le indagini mediche dovrebbero chiarire una volta per tutte almeno la causa della morte del turista, che si era immerso nelle acque del lago con una muta da sub, ma senza bombole, per quella che doveva essere - come aveva detto alla famiglia - una tranquilla nuotata.L’uomo potrebbe essere morto a causa di un malore: soffriva di ipertensione come ha riferito la moglie ai carabinieri.
Secondo questa ipotesi, il corpo (che presentava, al momento del ritrovamento, tre profondi tagli: alla testa, al petto e a un braccio) sarebbe quindi andato al largo, dove solo successivamente sarebbe stato investito. Ma è anche possibile che proprio il contatto tra il bagnante e un’imbarcazione sia stata la causa del decesso e che dietro l’incidente ci possa essere stata più di un’imprudenza, come, ad esempio, il passaggio troppo vicino alla riva. In questo caso, si dovrebbe fare i conti con diverse aggravanti, tra cui l’omissione di soccorso.La giornata di ieri ha visto una «caccia» al possibile mezzo coinvolto in tutti i porti del Garda. A coordinare le indagini, i carabinieri della compagnia di Peschiera, con il supporto della squadra nautica della polizia di Stato che ha sede nello stesso centro e che è specializzata in questo genere di operazioni. Sono state fatte verifiche per capire che imbarcazioni hanno abbandonato pontili e rimesse. Per il momento, però, senza risultati, almeno fino a ieri sera. Del resto, quella di lunedì è stata una giornata trafficata sul lago e anche il movimento di turisti, con bagnanti e surfer è stato da «alta stagione». Intanto, la famiglia dell’uomo, in vacanza al camping Du Parc, sempre a Lazise, aspetta una risposta.