IL CICLO DEL BELLO DAL MODELLO DELLE VILLE VENETE ALLE EDIFICAZIONI DEL PRESENTE VIAGGIO FRA TECNICA ED ESTETICA
A Fanzolo di Vedelago il secondo dei quattro incontri promossi da Ance Veneto Giovani sulla qualità del costruire Imprenditori e intellettuali a confronto sull’innovazione dalle arti della Serenissima alla sfida delle nanotecnologie
questi incontri perché ci siamo resi conto che c’è un gap culturale nel settore delle costruzioni — continua il presidente Prearo —. Le Corbusier diceva che “la casa è una macchina per abitare”, fatta di tante componenti che contribuiscono a renderla funzionale e bella. Per questo la sua realizzazione non può essere frutto d’improvvisazione, né da parte del committente né di chi la costruisce. Nei nostri convegni vogliamo stimolare una discussione che ci porti a quello che per noi è il “bel costruire”, cioè a un insieme di tecniche edilizie che siano capaci di prendere il meglio dai materiali e dalle tecniche del passato, per evolverli alle esigenze moderne».
A parlarne saranno Roberto Scotta, docente del Dipartimento Costruzioni e Trasporti dell’Università di Padova e Guido Beltramini, direttore del Cisa (Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio). Ma non solo: «Abbiamo voluto coinvolgere anche alcuni intellettuali che ci consentono di elevare gli argomenti più tecnici a concetti che vanno dall’antropologia alla sociologia, perché l’abitare investe tutti questi ambiti». All’incontro a Villa Emo, questo ruolo è stato affidato al direttore del Corriere del Veneto Alessandro Russello e al fondatore e presidente di H-Farm Riccardo Donadon.
Si dibatterà anche di materiali, con una disamina che passa da quelli tradizionali a quelli più innovativi come le nanotecnologie. A parlarne, presentando il risultato del suo lavoro, interverrà come ospite Irene Scarpa, ricercatrice dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha inventato il «Nasier Gel», un nanogel impiegato nella pulizia dei manufatti sottoposti a vincolo storico-artistico.
Interventi e riflessioni che, nell’obiettivo degli organizzatori, possono favorire lo sviluppo di una nuova filosofia, utile anche a superare la crisi che ha colpito il settore, penalizzando pure le scelte dei committenti. «Quello dei costi di realizzazione è, spesso, l’elemento che ha il maggiore peso nelle scelte costruttive — conclude il presidente Prearo —. Il nostro impegno sarà anche quello di far capire che assecondare il committente su questa strada è sbagliato. Perché i difetti di una casa costruita male sono un danno permanente. Non vogliamo aderire a questo processo di schiavitù e impoverimento del settore, per questo abbiamo deciso di puntare sulla formazione di chi costruisce e di chi abita». Giovanni Prearo Massimo Donadon Roberto Scotta Guido Beltramini Alessandro Russello Irene Scarpa