L’Hellas convince anche in difesa: «Merito di tutti» Dopo il rosso a Benevento, Caracciolo colonna del reparto. E sfida il suo omonimo del Brescia
VERONA In questo Hellas tutto nuovo c’è qualcosa che salta agli occhi, punto di rottura con un passato in cui di gol fatti ce ne sono stati molti, ma pure di più subiti. Il Verona è infine a tenuta stagna: due partite, nemmeno una rete incassata. Ci sono volute quattordici gare consecutive, tra campionato (dalla A alla B) e Coppa Italia per fermare la tendenza dell’Hellas a prendere almeno un gol a incontro. D’altro canto i gialloblù, nelle ultime tre stagioni, erano stati più forati di quel famoso formaggio svizzero. Fabio Pecchia ci ha messo mano, ha cercato di assestare gli equilibri, al di là delle ovvie questioni legate alla differenza di categoria. Quadratura trovata? Gli ultimi numeri dicono di sì: «Di sicuro è un fatto che ci dà fiducia – dice Antonio Caracciolo –. Tanto più perché questo è un aspetto su cui stiamo lavorando con grande attenzione. Va ricordato, peraltro, che la fase difensiva riguarda l’intera squadra, e non è solamente una questione di
Caracciolo Sono cresciuto a Brescia e conosco bene Andrea: domenica lo sfido
reparto».
Parla, il centrale gialloblù, di una squadra che con il Frosinone ha concesso poco e con la Ternana ancor di meno, al punto che i rossoverdi non hanno mai tirato in porta. Roba che Nicolas ha potuto consegnare la maglia in magazzino senza neanche passare per la lavanderia. Anche con la Spal, peraltro, il Verona era parso solido, salvo un’unica distrazione che ha portato la gol del provvisorio 2-1, siglato da Mora. Sta bene l’Hellas in avanti, nondimeno convince dietro: «Noi difensori – continua Caracciolo – non possiamo mai sbagliare. Basta un secondo e gli avversari vanno verso la porta». E, in quel caso, capita che il ricorso alla maniere forti costi caro. Com’è successo a Caracciolo col Benevento: pochi minuti, lo scatto di Ceravolo, l’entrata irruenta, l’inevitabile espulsione per fallo su chiara occasione da gol. Verona ridotto in dieci e poi sconfitto: «Certo che dispiace. Però abbiamo giocato, pur in inferiorità numerica, una grande partita: il carattere, l’atteggiamento che abbiamo, ecco, sono sempre quelli giusti», sottolinea Caracciolo. Per allungare la striscia d’imbattibilità dell’Hellas, domenica, gli toccherà un compito scomodo: arginare un altro Caracciolo. Andrea, centravanti del Brescia. Per Antonio, sfida da ex: «Lì sono cresciuto molto. Negli anni mi sono guadagnato la considerazione di tutti, dopo essere stato anche fuori rosa. Le cose ore sono cambiate: con Brocchi in panchina la squadra è giovane e votata all’attacco. Dovremo essere accorti. Quanto ad Andrea, è un centravanti molto difficile da marcare. Siamo molto amici. La cosa singolare è che siamo venuti su entrambi a Cesano Boscone, lo stesso paese in provincia di Milano, ma non abbiamo nessun grado di parentela».