Massignan e l’accordo tra il Pd e la sinistra «Bisogna provarci, spero anche nei Cinque Stelle»
«Da oltre un anno si sta discutendo e operando per tentare di “liberare” Verona da un’amministrazione che in dieci anni ha messo la città alle corde», spiega Giorgio Massignan
( foto) di Veronapolis a proposito della riunione tenutasi giovedì scorso (e raccontata venerdì dal Corriere di Verona) nella sede del Pd con diversi esponenti della sinistra cittadina per «tentare un progetto di Verona alternativa, più vivibile, con meno inquinamento, più verde e soprattutto attenta a valorizzare le proprie caratteristiche e i propri valori». Trovare un accordo elettorale «non sarà un’operazione semplice, ma bisogna provarci», dice Massignan. A quel tavolo, oltre agli esponenti del Pd, erano presenti anche i vertici di Sinistra Italiana (già Sel) Dino Facchini e Giorgio Gabanizza, il segretario provinciale del Psi Umberto Toffalini, Giambattista Polo e «liberi pensatori» come Nadir Welponer e Corrado Brigo. «Mancavano gli esponenti di Rifondazione, di Possibile e dei comitati che più si stanno battendo per il proprio quartiere; ma il tavolo è aperto e mi auguro che al prossimo incontro ci siano anche loro - dice Massignan - Sarò un inguaribile e ingenuo sognatore, ma spero sempre che si aggiungano anche gli amici di Cinque Stelle».
Per Massignan sono due i principali ostacoli all’intesa col Pd. Uno programmatico («il ruolo dei privati nel finanziare alcune operazioni urbanistiche», tipo l’Arsenale) e uno politico («Per molti di noi, ed io sono tra questi, è indispensabile e irrinunciabile affermare fin da subito la totale chiusura ai gruppi e alle forze di destra e a Tosi»). Non sono questioni da poco. In ogni caso, quello con il Pd «è stato solo un piccolo passo, ma c’è stato». (a.c.)