La nomina di Polo e il precedente di Girondini Arena: Tosi a Roma, tra Fuortes e Franceschini
Nel 2008 il commissario Nastasi indicò l’ex sovrintendente alla guida della Fondazione
Saranno tutti a Roma, oggi, i protagonisti dell’ultima (almeno per ora) e clamorosa svolta nelle vicende della Fondazione Arena di Verona. Ci saranno il commissario straordinario, Carlo Fuortes, e il neonominato sovrintendente, Giuliano Polo (nella sostanza un subcommissario alla sovrintendenza), il sindaco Flavio Tosi e la direttrice operativa Francesca Tartarotti. E a Roma c’è ovviamente il ministro Dario Franceschini. Non è dato conoscere agende e appuntamenti, ma qualcosa ne dovrebbe uscire, magari anche sul grande interrogativo di queste ore: quanto tempo resterà a Verona Polo? Si sa che dovrà abbandonare l’incarico di direttore del personale dell’Accademia di Santa Cecilia (stipendio annuo, 140mila euro, contratto in scadenza il 30 novembre 2019): davvero lo farà per un incarico di soli pochi mesi? Vedremo. La svolta di sabato notte, quando è stata diffusa la notizia della nomina di Polo, ha comunque un precedente proprio in Arena: Francesco Girondini divenne sovrintendente il 3 aprile 2008, ma in settembre la Fondazione fu commissariata. Arrivò da Roma, nominato dal ministro Sandro Bondi, Salvatore Nastasi, genero del giornalista Giovanni Minoli e oggi altissimo dirigente ministeriale. Il giorno dopo, lo stesso Nastasi nominò a sua volta (come ha fatto Fuortes adesso) il suo «sovrintendente», confermando Girondini.
Il quale, l’anno dopo, tentò di portare a Verona proprio Giuliano Polo, come direttore del personale al posto di Marco Amoruso. Polo, allora, preferì l’Accademia di Santa Cecilia. Ma adesso, eccolo in riva all’Adige, come primo sovrintendente del dopo-Girondini. Destini incrociati. Tornando all’attualità, continuano le reazioni politiche alla nomina di Polo. Per la Lega Nord, il segretario provinciale, Paolo Paternoster, e quello cittadino, Paolo Tosato, danno il benvenuto al sovrintendente riconoscendogli «un curriculum di assoluto rispetto con una grande esperienza nel settore. Siamo certi – aggiungono - che la sua nomina avrà più conseguenze positive: innanzitutto ci sarà un rilancio dell’attività della Fondazione in vista della prossima stagione lirica, ma nello stesso tempo questa nomina rappresenta un primo segnale di stabilizzazione dell’ex ente lirico e quindi un segnale distensivo nei confronti dei lavoratori, dei fornitori e di tutto l’indotto che gira attorno alla lirica veronese. Una nomina – concludono i due esponenti del Carroccio - che allontana l’assurdo progetto di messa in liquidazione e conseguente totale privatizzazione della Fondazione proposto dall’attuale sindaco, che sarebbe stato un incubo per tutta la città e un disastro per centinaia di dipendenti che avrebbero perso il loro posto di lavoro».
Positivo anche il commento di Michele Croce, candidato sindaco di Verona Pulita, secondo il quale «la nomina del professor Giuliano Polo riporta la situazione ad una normalità operativa che non sarebbe stata possibile con il protrarsi del commissariamento di Fuortes, come avevamo previsto. Al commissario – aggiunge - va riconosciuto l’impegno con cui ha cercato di fare il possibile in una situazione complicatissima ma ora Polo dovrà lavorare per rilanciare il buon nome e le finanze della Fondazione e per salvare tutti i lavoratori la cui professionalità è stata vilipesa. Leggo che qualcuno all’opposizione – conclude Croce - ancora parla di Tosi e Girondini: per me questo è il momento di far sentire la nostra vicinanza ai lavoratori e al sovrintendente, che se opererà per il bene dell’Arena e delle maestranze potrà sempre contare sul supporto della politica per bene».
Il Carroccio Nomina che allontana l’assurdo progetto di messa in liquidazione
Croce Ora il rilancio, per il bene dei lavoratori che sono stati vilipesi