Ecco perché Birsa è indispensabile per il Chievo
Lo sloveno mette lo zampino in otto gol su dodici. Vicino il rinnovo fino al 2020
Mister 66 per cento. Su otto delle dodici reti stagionali del Chievo è stampato lo zampino di Valter Birsa. Cercare i gol gialloblù significa trovare il trequartista sloveno: due volte su tre, a illuminare gli ultimi 16 metri è la lampadina del suo piede sinistro.
Il primo trimestre del campionato dice che Birsa è la tappa principe nel cammino verso il gol. Tre li ha bollati lui: doppietta all’incipit del torneo, Chievo-Inter, 2 a0, e graffio su punizione al Milan. Altri 5 gol, Birsa li ha propiziati. Il più recente, tre giorni fa, vedi Juventus: se Pellissier si procura il rigore dell’illusorio 1-1 è perché Birsa gli pennella un filtrante col contagiri. Prima, a Pescara, fu sua la scodella che metteva Meggiorini davanti a Bizzarri. Prim’ancora: dalle sue parabole su corner, sempre più tagliate e taglienti, nascevano i sigilli di Rigoni e Castro col Sassuolo e Gamberini con la Lazio. È un fatto: Birsa, 30 anni, s’è preso il Chievo. Ci ha messo un po’, all’inizio, perché Rolly Maran gli ha dovuto trovare un posto nel suo mondo tattico. Esterno nel 44-2 al primo anno, 35 presenze, zero reti, un assist. Trequartista puro, la scorsa stagione, per sbocciare con 6 gol e 7 assist. Trequartista-regista, in questo campionato, perché Maran, in estate, ha deciso di chiedere al numero 23 d’abbassarsi un po’ più spesso: «È cambiata la sua interpretazione del ruolo, partecipa molto di più. E gli chiedo cose diverse, come la ricerca delle seconde palle o l’apertura dello spazio per gli inserimenti della mezzala. Mi ha stupito il modo in cui si è adattato a un ruolo che per lui è nuovo», così l’uomo di Trento.
In questa sosta che prelude al ritorno in campo di sabato 19 novembre, in casa contro il Cagliari, Birsa è via con la sua Slovenia: giocherà venerdì contro Malta, poi lunedì l’amichevole in Polonia (gli altri nazionali gialloblù sono Cesar, Hetemaj e l’under 21 Parigini). Ha un contratto che scade nel 2018, Birsa. E un mese fa è iniziata a circolare la voce che, col club della Diga, sia vicina l’intesa per un rinnovo fino al 2020. Il che, a giudicare dal suo impatto, non stupisce.